Vaccini Rimini, caso dopo lo stop di Astrazeneca per under 60

I medici di base subissati di telefonate da pazienti che avevano già avuto la prima dose. Grossi: "Questo caos non aiuta"

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Che caos sui vaccini. Il cambio di antidoto, deciso dal governo per chi ha meno di 60 anni e ha fatto la prima dose di Astrazeneca, sta provocando disagi e dubbi. E non solo tra chi deve fare il richiamo. Anche i medici di base, chiamati a vaccinare il personale scolastico e altre categorie, stanno avendo parecchi problemi nel gestire la situazione. Anche perché non sono pochi quelli che dovranno fare la seconda dose con il vaccino di Pfizer o Moderna, dopo aver ricevuto la prima dose di Astrazeneca. In Romagna sono 10mila gli under 60 a cui è stato cambiato il vaccino per il richiamo, di cui circa 3mila a Rimini.

Nei giorni scorsi sono saltate intere sedute vaccinali negli ambulatori di tanti medici di base riminesi, dopo lo stop di Astrazeneca a chi ha meno di 60 anni, imposto dal governo in seguito alla morte di una diciottenne di Genova. Per Maurizio Grossi, il presidente dell’ordine dei medici di Rimini, le nuove indicazioni per l’utilizzo di Astrazeneca non fanno bene alla campagna vaccinale, perché "creano sfiducia e paura". Grossi è convinto che, a questo punto, "bisognerebbe forse avere il coraggio di mettere da parte Astrazeneca e lasciarlo in standby, se ci sono dosi sufficienti di Pfizer o di Moderna".

I medici di famiglia sono subissati di telefonate. "Noi avevamo in programma gli ultimi richiami per il personale scolastico sabato scorso e abbiamo dovuto rinviare tutto e avvisare le persone, anche perché non erano ancora disponibili le dosi di Pfizer per fare i richiami – spiega Marcello Lombardi, medico di famiglia all’ambulatorio Galeno di Rimini – Non tutti però accettano di fare il richiamo con un vaccino diverso da Astrazeneca. Tra quelli che devono ancora sottoporsi al richiamo, un paio di insegnanti ci hanno già detto chiaramente che non intendono farlo. Hanno deciso di non completare il ciclo vaccinale". Per chi invece ha accettato, "oggi – conclude Lombardi – appuntamento con l’iniezione di Pfizer. Vaccineremo 12 persone".

Quasi tutti i medici di base che stanno completando la somministrazione della seconda dose hanno avuto lo stesso problema. "Non sono molti, va detto – precisa Corrado Paolizzi, medico e consigliere della Fimmg (la federazione dei medici di medicina generale) – Molti di noi hanno quasi terminato l’immunizzazione dei pazienti con Astrazeneca, ne restano pochi in attesa del richiamo". Paolizzi ne aveva già vaccinati 66, "mentre due insegnanti, che hanno fatto la prima dose con Astrazeneca, per il momento non hanno voluto fare il richiamo con un altro vaccino. Uno di loro vuol ancora pensarci sopra, l’altro invece appare più deciso. Ma conto di convincerli entrambi".

Manuel Spadazzi