Bollette, salasso da 10 milioni per il Comune di Rimini

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"Il Comune di Rimini fa i conti con il raddoppio ‘secco’ delle bollette energetiche". Juri Magrini, assessore al Bilancio, lo ha confermato a margine del convegno organizzato dalla Federazione Bcc Emilia Romagna al Grand Hotel. Il caro energia è un problema con cui tutti si trovano a convivere. Anche enti e istituzioni. Per il Comune i rincari si traducono in un aumento dei costi di una decina di milioni: da poco meno di 5 milioni di euro a 11 per gli edifici, da 3 a oltre 6 per l’illuminazione pubblica. L’assessore Magrini è in questi giorni al lavoro con i suoi uffici per predisporre il bilancio 2023. "L’aumento è di 10 milioni e va considerato che l’80% del bilancio è vincolato da spese fisse, come gli stipendi". E allora "avere un incremento di questa natura vuol dire mettere in difficoltà la tenuta sociale della comunità, perché la parte variabile, quella che si può toccare, riguarda i servizi fondamentali: sociali e sanitari". Diventa dunque "una sfida tenere in ordine i conti".

L’appello dell’assessore comunale al governo è a fare presto, perché questo tipo di incremento "si riesce a gestire per un anno, mentre diventa molto più difficile farlo per un periodo più lungo, di più anni. Questo vale in particolare per le comunità e per gli enti più piccoli". Il Comune di Rimini definirà nel dettaglio come razionalizzare i costi e su quali voci di spesa intervenire per bilanciare l’aumento delle bollette, anche se alcune azioni sono già state messe in atto: tra queste il rinvio al 2 novembre dell’accensione dei riscaldamenti e, prima ancora, lo spegnimento dell’aria condizionata già dal 31 agosto. "Mi auguro che il nuovo governo – aggiunge Magrini – sia nelle condizioni di rispondere subito alle necessità che queste poste di bilancio creano per gli enti locali".

Intanto, proprio da Rimini, arriva un sos dal mondo delle imprese. "Dall’ultima indagine Censis-Confcooperative di pochi giorni fa – l’annuncio di Maurizio Gardini, presidente nazionale di Confcooperative – emerge che oltre 300mila aziende sono a rischio. Di queste, 100mila sono oltre la soglia di sopravvivenza e le altre 200mila sono a rischio anche a causa di questa forte spinta inflazionistica del caro-bollette".

Mauro Fabbretti, presidente della Federazione delle Bcc emiliano-romagnole, ha promesso "aiuti alle imprese per bollette e rinnovabili".

g. c.