
Salvatore Di Summa, boss di un clan della malavita pugliese: era latitante da anni
Boss della malavita pugliese tradito dai falsi documenti. È stato arrestato ed è in carcere da giovedì sera Salvatore Di Summa, 56enne foggiano a capo di un clan pugliese, latitante da anni. Di Summa è stato intercettato dai carabinieri durante un controllo di routine, il 16 gennaio. I militari l’hanno fermato a Viserba mentre era con una donna, gli hanno chiesto i documenti e lui ha esibito una carta d’identità con i dati di un’altra persona. Un documento falso, così come la patente e la tessera sanitaria trovate in suo possesso.
A tradire il boss i dati riportati sui documenti: era stata indicata la data di nascita sbagliata, 18 giugno anziché il 9 agosto 1967, da quella della persona per cui si era spacciato. Di Summa è stato arrestato con l’accusa di falsa attestazione o dichiarazione sull’identità a un pubblico ufficiale. Si indaga ora anche su chi gli ha fornito i falsi documenti. Latitante da anni, Di Summa deve scontare ancora 7 anni per diversi reati: armi, traffico di droga, lesioni personali. Nel 2017 contro di lui, al termine di una maxi operazione condotta dalla guardia di finanza di Foggia, era scattato il sequestro di beni per un valore di 400mila euro.
Da capire, ancora, i motivi che hanno portato il boss pugliese a Rimini. Di Summa si trova ai ’Casetti’ da giovedì sera e oggi per lui, difeso dall’avvocato Giuliano Renzi, ci sarà l’interrogatorio di garanzia.