Rimini, picchia e minaccia la compagna con il figlio neonato in braccio

Arrestato il 29enne che aveva anche cercato di sfondare la porta del bagno nel quale la donna si era rifugiata con il piccolo

L'uomo ha picchiato e minacciato la donna che teneva il figlio neonato in braccio

L'uomo ha picchiato e minacciato la donna che teneva il figlio neonato in braccio

Rimini, 17 marzo 2019 - Un 29enne è stato arrestato dagli uomini delle Volanti della Questura di Rimini per maltrattamenti nei confronti della compagna. L'allarem in una casa di via Crispi è arrivato alla sala operativa della polizia intorno alle 13. La segnalazione parlava di una lite violenta e quando gli agenti sono arrivati sul posto hanno contattato la richiedente, sorella dell'arrestato, la quale, in compagnia del figlio minorenne, si trovava nell'androne della palazzina dell'appartamento.

I poliziotti sono entrati nell'appartamento posto al primo piano e unica casa abitata dello stabile. Una volta all'interno dell'appartamento  hanno notato che la porta d'ingresso era spalancata e danneggiata nella parte inferiore. All'interno della casa i poliziotti hanno trovato l'uomo (poi arrestato) e il vicino di casa, che si era messo a protezione della porta del bagno, chiusa, benché danneggiata nella parte inferiore con un calcio violento: all'interno del bagno, terrorizzata, si era ''riparata'' la compagna dell'uomo con il figlio neonato; la donna era tanto spaventata da non voler uscire da bagno neanche con la presenza dei poliziotti.

Gli agenti hanno potuto quindi ricostruire quanto accaduto. L'uomo era tornato a casa dopo una lite avuta con la compagna nella serata precedente. Visto però che la discussione perdurava, aveva deciso di passare la notte fuori casa per poi ritornare proprio ieri alle ore 12:20. Al rientro a casa, dato l'atteggiamento aggressivo dell'uomo, la compagna ha deciso di non farlo entrare, circostanza che ha determinato tra i due un'ulteriore lite verbale con urla e minacce. L'uomo, vedendo che la compagna non aveva intenzione di aprirgli la porta di ingresso, è entrato all'interno del cortile del palazzo, scavalcando la recinzione e danneggiandone la siepe, e ha iniziato a minacciare a gran voce la donna, che nel frattempo aveva contattato la sorella dell'arrestato.

Per cercare di far calmare il fratello, la donna è scesa al piano inferiore aprendo la porta di servizio dello stabile, ma lui in preda all'ira e non volendo sapere ragioni la ha colpita con uno spintone e ha subito iniziato a salire su per le scale seguito dalla sorella e dal nipote. Quindi divincolatosi dalla presa della sorella e rompendo nella foga lo stendipanni sul pianerottolo è giunto alla porta d'ingresso che la compagna, impaurita aveva chiuso.

Avuta la meglio sull'infisso è entrato nell'appartamento e la donna, preso con sé il figlio neonato, in preda al panico, ha provato a rifugiarsi in bagno; fatto questo impedito dall'uomo che ha colpito con un calcio la porta e l'ha presa per i capelli, colpendola con alcune manate, incurante che la donna avesse il piccolo figlio tra le braccia; il tutto nonostante i tentativi della sorella dell'uomo di fermarlo.

A questo punto la sorella si è affacciata alla finestra chiedendo aiuto e dicendo al figlio di chiamare la polizia; il giovane è quindi sceso in strada facendo entrare all'interno della struttura il vicino di casa che sentite le urla si era precipitato in soccorso della donna dicendo altresì alla moglie di contattare le forze di polizia. Il vicino di casa si è quindi posto a protezione della porta del bagno che la donna è riuscita a chiudere, frapponendosi tra l'uomo arrestato e la donna tentando invano di farlo ragionare.

Ricostruita la situazione, i poliziotti hanno quindi condotto l'uomo presso gli Uffici della Questura dove si è potuto accertare che già in passato era stato necessario un intervento del vicino per dirimere una lite violenta ed animata tra i due avvenuta quest'ultima in strada e che già in altra occasione l'uomo si era dimostrato violento ed aggressivo nei suoi confronti: in una occasione la donna era dovuta  ricorrere al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Rimini.