Rimini, broker 89enne ruba mezzo milione ai clienti

Confermata in appello la condanna a un anno di carcere per l’assicuratore accusato di avere intascato l’incasso delle polizze

L’inchiesta fu delle Fiamme Gialle

L’inchiesta fu delle Fiamme Gialle

Rimini, 3 giugno 2022 - Un anno di carcere (pena sospesa) e 400 euro di multa . La Corte d’Appello di Bologna ha confermato la condanna di primo grado a carico del riminese Pietro Gabrielli, 89 anni , accusato di appropriazione indebita aggravata in concorso.

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Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’uomo si sarebbe intascato la bellezza di mezzo milione di euro che i clienti gli avevano dato, rilasciando regolari quietanze assicurative. L’agenzia madre, con sede a Cattolica , si era costituita parte civile. Insieme al pensionato nel registro degli indagati erano finite anche le due figlie, rispettivamente sub-agente e dipendente dell’agenzia di assicurazione principale: le donne non hanno però dovuto affrontare il processo, in quanto il reato a loro carico si è estinto per effetto a seguito di un periodo di messa alla prova.

L’inchiesta della Guardia di Finanza si era focalizzata in particolar modo sul periodo tra il 2011 e il 2015 , quando i responsabili dell’agenzia madre avevano notato una progressiva e costante diminuzione degli utili derivanti dell’incasso delle polizze. Una diminuzione di cui non riuscivano in alcun modo a capacitarsi, visto che i loro clienti non erano affatto diminuiti. Per questo motivo avevano chiesto ad un commercialista esterno di svolgere degli approfondimenti.

Per quattro anni, stando alle indagini delle Fiamme Gialle, l’89enne, di fatto diventato collaboratore della figlia titolare della sub-agenzia, si sarebbe presentato direttamente ai clienti, riscuotendo i soldi per il rinnovo o la sottoscrizione di una nuova polizza. Somme che l’uomo avrebbe dovuto poi versare all’agenzia principale, ma che di fatto sarebbero stati depositati di volta in volta sul suo conto corrente, fino a produrre un vero e proprio ‘buco’ dal valore di 530mila euro .

L’agenzia che aveva subìto la perdita si era costituita parte civile nel processo di primo grado ed era stata risarcita almeno parzialmente. Non ci sono state conseguenze, invece, per i clienti – coperti da eventuali rischi legati a furti o smarrimenti dalle clausole contenute nelle polizze – e nemmeno per la compagnia principale, a cui l’agenzia ha continuato nel tempo a corrispondere i premi che invece erano stati intascati dall’89enne. Il tribunale di Rimini, nell’emettere la sentenza di primo grado, aveva riconosciuto all’imputato le attenuanti generiche per via della sua età avanzata e per via del risarcimento parziale del danno ad opera delle figlie.