LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Bullo pentito nel mirino del branco a Rimini: botte e minacce dopo il mea culpa

Un 23enne vittima di angherie per aver disertato il gruppo violento: capo banda alla sbarra

Bullo pentito nel mirino del branco: botte e minacce
Bullo pentito nel mirino del branco: botte e minacce

Rimini, 3 giugno 2023 – Stanco di assistere ad atti di bullismo, decide di abbandonare per sempre la compagnia di amici che aveva frequentato fin ad allora, ma si ritrova a sua volta vittima delle loro angherie, finendo in particolar modo nel mirino del ‘capo’ della banda. Questa la vicenda denunciata da un riminese, all’epoca dei fatti 23enne, che si è presentato in questura per sporgere querela contro un 28enne che per molto tempo era stato suo amico. Quest’ultimo, difeso dall’avvocato Luca Greco, dovrà ora affrontare due distinti processi, dovendo rispondere delle ipotesi di reato percosse e minacce davanti al giudice monocratico del tribunale di Rimini, a luglio e novembre.

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La storia del bullo ‘pentito’ comincia nel momento in cui decide di non volere avere più nulla a che fare con la vecchia comitiva. Un gruppetto di giovani italiani che, sostiene, sarebbero dediti a veri e propri atti di bullismo nei confronti dei coetanei: lui ha più volte assistito a quegli episodi, senza mai prendervi parte in maniera attiva. Il più aggressivo e molesto di tutti, aggiunge, è il proprio il 28enne, autodefinitosi leader del gruppo, il quale ha anche l’abitudine di girare in strada armato con coltelli e bastoni. Stufo di quella situazione che per lui è diventata intollerabile, il 23enne trova finalmente il coraggio di prendere le distanze. E’ in quel momento – stando a quanto da lui stesso denunciato – che comincia l’incubo. Gli ex amici sembrano non mandare giù la sua decisione di staccarsi dalla banda. Il più ostinato è proprio il 28enne, che a quel punto - sempre secondo il racconto reso dalla vittima agli agenti della polizia di Stato - inizia a perseguitarlo e tormentarlo in vari modi. Un’escalation accompagnata anche da minacce e botte.

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Un giorno, sostiene l’autore della denuncia, il ‘capo branco’ sarebbe persino arrivato al punto di puntargli al petto la lama di un coltello. Un’altra volta, dopo averlo sorpreso a passeggio nelle vie di San Giuliano, lo avrebbe preso a schiaffi e pugni, colpendolo anche con un bastone. L’imputato si difende. Sostiene sì di avere avuto delle discussioni, anche molto accese, con il 23enne, ma le cose non si sarebbero svolte nella maniera da lui descritta. Ora avrà modo di chiarire la propria posizione davanti al giudice. Nella sua abitazione, era stata eseguita anche una perquisizione che aveva portato al ritrovamento di coltelli e di un finto tesserino in dotazione alla polizia. Circostanza che è valsa al 28enne un’altra denuncia. L’autore della querela ha scelto invece di non costituirsi parte civile nei procedimenti.