Burioni ai colleghi: "Nel Riminese i vaccinati sono ancora pochi"

Il virologo intervenuto al corso della Scuola etica medica "Bene le terze dosi, necessario accelerare sulle prime"

Migration

Troppo bassa la percentuale di vaccinati nel Riminese. A sottolinearlo il virologo Roberto Burioni, che ieri non è andato per il sottile nel suo intervento al corso di Scuola etica medica nella sala al centro congressuale Sgr a Rimini. Collegato in videoconferenza da Milano, Burioni ha tenuto banco per circa un’ora con un intervento scientifico sui vaccini, "partendo dall’origine del virus fino alle terapie attuali, precisando anche quelle che non funzionano". Soffermandosi poi sui vaccini, sulla loro efficacia e su come sono stati sviluppati, ammettendo davanti ai colleghi medici di essersi sbagliato quando a inizio pandemia aveva detto che per la formulazione di un vaccino sarebbero stati necessari un paio d’anni. I tempi sono stati ridotti.

Ma quello di Burioni non è stato soltanto un intervento scientifico. Ha ricordato "la bassa percentuale di vaccinazioni nel riminese" (prima dose fatta solo per il 77%) rispetto alle medie regionali e nazionali, facendo presente che Rimini sconta una resistenza ai vaccini che ha radici ben più profonde precedenti alla pandemia da Covid. "Io mi sarei aspettato – dice Burioni – che le persone scendessero in strada per chiedere il vaccino e non il contrario. Purtroppo oggi ci troviamo davanti ad un Paese diviso in due. Da una parte abbiamo la popolazione dei vaccinati, quella protetta, con minore probabilità di contagiare gli altri e bassa rischio di sviluppare conseguenze gravi. Dall’altra abbiamo i non vaccinati con un elevato rischio di trasmettere il virus e contrarlo in forma grave. Credo sia un peccato essere arrivati a questo punto perché si è riusciti in tempi veloci ad avere il vaccino. Oggi è bene procedere con le terze dosi, ma lo sarebbe ancor di più con le prime. Purtroppo credo che chi non si è vaccinato fino a questo punto, non lo farà in futuro".

L’intervento di Burioni davanti ad una sala gremita di medici va letto anche come l’appello a sostenere l’importanza della vaccinazione dopo i casi di sospensione, anche illustri, tra i medici in provincia. Provvedimenti che potrebbero allargarsi con l’indagine disciplinare avviata dall’Ordine dei medici su certificati ‘sospetti’ per evitare la vaccinazione. Per non parlare del dottore ravennate finito in cella per avere finto di vaccinare pazienti No vax. "Su questo non mi esprimo, c’è la magistratura che sta indagando".

Ieri Burioni ha anche esaminato la campagna vaccinale riminese paragonandola ad altre situzioni nel mondo, da alcuni Paesi africani al Texas, dove i problemi non mancano a causa della percentuale e delle decisioni in materia di vaccini.

Andrea Oliva