Caccia agli stagionali, gli hotel giocano d’anticipo

Strutture già alla ricerca di cuochi e camerieri per l’estate 2023. L’Aia: "Più facile trovare i clienti"

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Caccia aperta a cuochi e camerieri. E’ già partito l’arruolamento del personale per l’estate 2023 da parte degli oltre trecento alberghi di Bellaria Igea Marina. Ieri si è tenuto uno stage di aggiornamento in materia di contrattualistica dei dipendenti e varie forme di lavoro nella sede dell’Aia con il consulente di AG Servizi Manuel Bertozzi. "Rispetto al passato quando si iniziava a cercare lavoratori stagionali a primavera – attacca la presidente dell’Associazione albergatori Simona Pagliarani –, viste le situazioni sempre più critiche che abbiamo dovuto affrontare soprattutto da tre anni a questa parte, la ricerca è già iniziata, con largo anticipo". La battuta - che tale è fino a un certo punto - tra gli albergatori è che "ormai è diventato più difficile trovare dipendenti che clienti". Conferme e new entry.

Da un lato le strutture ricettive cercano di "tenersi i dipendenti storici, che conoscono l’albergo, conoscono il mestiere e si sono mostrati capaci e affidabili nel tempo – continua Pagliarani –. Dall’altro si cerca anche di reclutare nuovo personale, cosa non facile". Per cercare di incentivare i lavoratori gli alberghi, o parte di essi, quando possibile cercano di "proporre contratti lunghi, che vadano dal mese di maggio a settembre, in modo di garantire una remunerazione continuativa, seppure legata alla stagionalità, ai propri dipendenti". "Del resto è nell’interesse anche dei datori di lavoro avere personale in numero sufficiente ed efficiente, così da fornire un buon servizio ai turisti". Diversi alberghi faranno la scelta di assumere in partenza più persone di quelle che si stimano necessarie: "Una parte di defezioni è in certo senso fisiologica, così si evitare una caccia al cameriere o al cuoco in piena stagione, con fenomeni poco simpatici di alberghil che ’si rubano’ il personale a vicenda, offrendo magari 100 euro in più di paga".

Effetto collaterale positivo cui tutti puntano è quello di non arrivare a fine stagione a pezzi, dopo aver tappato buchi che si sono prodotti in corso d’opera estiva, sul fronte lavorativo. Buchi che, l’estate scorsa, hanno costretto in alcuni momenti qualche albergatori ad arruolare persino zie, nonne e cugini da mandare ’sul fronte’: in sala o in cucina, magari in pieno agosto. Quanto alle scuole alberghiere, dall’Aia segnalano che "è positiva la formazione che fanno, anche se per i numeri della Romagna i ragazzi che escono dalle stesse sono in numero insufficiente". Per la formazione dei ’nuovi’ "gli alberghi che fanno aperture nei fine settimana a primavera, da Pasqua in poi, li utilizerranno come preziosi momenti per chi ha meno esperienza, in vista di una possibile confermra estiva".

Mario Gradara