
Un operaio al lavoro in una immagine di repertorio
Rimini, 18 gennaio 2025 – Chi direbbe di no a un lavoro con uno stipendio mensile di 3mila euro? Purtroppo la lista è lunga e alla Cmd di Villa Verucchio dicono di essere "in grandissima difficoltà".
Il lavoro c’è, i lavoratori no. La Cmd è una azienda che opera nel settore metalmeccanico e della carpenteria. Un lavoro non certo al computer "ma non pesante come una volta perché oggi al massimo si sollevano 10 chili. Tuttavia il personale è difficile da trovare, quello qualificato quasi impossibile perché non si lavora con i guanti bianchi ed in pochi scelgono questa strada per crescere professionalmente". Non è dunque una questione di stipendio, ma di scelte di vita, lascia intendere Giacomo Drudi, titolare dell’azienda. "L’italiano più giovane da me in azienda, su oltre 25 addetti, ha 42 anni e questo la dice lunga sull’orientamento dei nostri giovani".
Se i ragazzi non si avvicinano a questo settore, non rimane che cercare tra gli stranieri, accollandosi dei rischi. "Formare gli stranieri non è semplice per una difficoltà di lingua, ma lo facciamo anche con il rischio che poi ci lascino per scelte di vita diverse". Ed eccoci al denaro sonante a fine mese. "Un operaio nel settore della carpenteria-metalmeccanica porta a casa in busta paga 1.700 euro, che poi crescono con le competenze acquisite. I profili più qualificati arrivano a 3mila euro di stipendio mensile. La difficoltà di reperire personale, nel mio caso, non è un problema economico ma di cultura del lavoro".
Siamo alle solite. Parlare oggi con i giovani di sacrifici nel mondo del lavoro è complicato, dicono i datori. E c’è un altro risvolto oltre alla difficoltà nel trovare personale. "Questo problema mi ha portato anche a rinunciare a delle commesse". Senza lavoratori le imprese non riescono a crescere.
I problemi nel reperire personale non si hanno solo nel settore della metalmeccanica e carpenteria metallica. Spostandosi da Villa Verucchio a Coriano ecco un’altra azienda, anch’essa associata a Cna, che ha problemi nella gestione del lavoro quotidiano. "Non si trovano montatori di cucine e arredi, siamo in continua ricerca di questi profili professionali" racconta Claudio Zavatta di Expo 2000, una realtà consolidata sul territorio ed anche nel mondo Cna. Sono pochi i profili che si trovano e quando questo accade bisogna poi formarli. Ma quando accumulano esperienza "spesso i pochi che si formano si mettono in proprio". In questo caso l’ostacolo principale, rileva Zavatta, "è la fatica fisica, è questa a spaventare. Eppure è solo marginale nella professione perché quello che conta ed occupa tempo è la capacità di montaggio ed assemblaggio di cucine e arredamenti in legno". Parlando di stipendio, chi si presenta in azienda ha già una discreta base di partenza.
"Un profilo da apprendista comincia con una retribuzione di 1.400 euro mensili, ma non è semplice neppure trovare figure come queste. In Veneto i miei colleghi lamentano una situazione simile che in generale si è acuita negli ultimi anni, dopo la pandemia. Purtroppo manca cultura del lavoro".