
Rimini, 17 settembre 2023 – È una scia di sangue che attraversa lo spazio e il tempo quella che da Napoli arriva a Rimini e che da un passato vecchio di 24 anni fa tornare a galla un omicidio per cui ci sono ancora 12 anni di carcere da scontare e per cui si è reso necessario un ordine di carcerazione emesso il 5 settembre scorso dalla Procura di Napoli nei confronti del 47enne camorrista Giuseppe Misso.
L’uomo, nato a Napoli ma da anni residente a Rimini, è infatti ritenuto il responsabile dell’omicidio di Tommaso Provitera: un delitto consumatosi a Napoli nel lontano 18 luglio del 1999 e per il quale il 47enne affiliato alla malavita campana era stato accusato dopo l’arresto avvenuto negli anni successivi alla lotta che nel 2005 aveva fatto scorrere il sangue per il rione Sanità.
Misso, soprannominato ’Peppe ’o chiatto’, è stato rintracciato e arrestato però non in Riviera, dove viveva, bensì a Modena, dove il personale della Squadra mobile di Modena insieme ai colleghi di Napoli e gli agenti della polizia scientifica di Roma lo hanno individuato e catturato mentre si trovava alle scuderie dell’ippodromo Ghirlandina della città emiliana, dove in contemporanea si sta svolgendo la Festa dell’Unità.
Non è ancora stato chiarito dagli investigatori come mai Giuseppe Misso si trovasse a Modena all’ippodromo, ne tantomeno cosa lo avesse spinto a stabilirsi a Rimini e da quanto tempo di preciso il 47enne camorrista vivesse qui in Riviera. Ciò che invece emerge sono appunto le connessioni di Giuseppe Misso con la malavita partenopea. Proprio dalle parti del rione Sanità infatti l’omonimia di Giuseppe Misso fa echeggiare rimandi al boss classe 1947, ex mafioso e capo clan della Camorra che nel 2007 divenne collaboratore di giustizia e di cui il Giuseppe Misso Jr. rintracciato tra Modena e Rimini sarebbe il nipote.
Non a caso la pena di 12 anni che ancora pende su Giuseppe Misso risale a quando l’uomo aveva 23 anni e secondo le accuse avrebbe appunto tolto la vita a Tommaso Provitera. A seguito dell’arresto compiuto ieri dal personale della Squadra mobile, Giuseppe Misso è stato quindi immediatamente trasferito al carcere di Modena, dove è ristretto ora.