Cantante offende la polizia, denunciato

Cantante offende la polizia, denunciato

Cantante offende la polizia, denunciato

Il ritonello di un brano rap, canticchiato nel momento sbagliato, può far finire nei guai. Lo sa bene un 33enne albanese, difeso dall’avvocato Stefano Caroli, che ha rischiato di ritrovarsi alla sbarra a dover rispondere di oltraggio a pubblico ufficiale per alcune frasi equivoche pronunciate alla presenza di un agente della polizia di Stato di Rimini. La vicenda risale al 7 maggio del 2020. Quel giorno il 33enne, che è una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine ed è sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, sta camminando insieme ad una sua amica in Corso d’Augusto. All’altezza di via Bastioni Settentrionali, lungo la sua strada incrocia il poliziotto, che è in servizio e indossa la divisa. I due si conoscono e si scambiano una rapidissima occhiata. Poi lo straniero inizia a cantare a voce alta un ritornello. "Fuck la police, fuck la police". L’agente lo ferma, chiedendogli spiegazioni e il 33enne si giustifica spiegando che sta solamente intonando una canzone rap. "Io canto quello che mi pare", è la sua risposta. La storia sembra finita lì, ma il giorno seguente presentandosi in questura per adempiere all’obbligo, il 33enne viene informato del fatto che sarà denunciato per oltraggio a pubblico ufficiale. A suo carico viene aperto un fascicolo e la Procura di Rimini decide di emettere un decreto di citazione a giudizio. L’albanese a quel punto decide di estinguere il reato attraverso un doppio risarcimento: all’agente coinvolto e al Ministero dell’Interno. In entrambi i casi vengono versati 150 euro.