
Gli alleati del Pd non appoggeranno la proposta di revocare la cittadinanza onoraria al Duce
Il caso Mussolini spacca la maggioranza, e unisce l’opposizione. A conti fatti la pratica attesa in consiglio comunale sulla revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini potrebbe giocarsi sul filo di lana. La richiesta è arrivata al Comune dall’Anpi, l’associazione nazionale partigiani d’Italia. Un primo passaggio con i capigruppo lo ha fatto la sindaca Angelini nei giorni scorsi, ma per evitare di muove le acque non è stata inserita nell’ordine del giorno del consiglio comunale di ieri. Se ne riparlerà a maggio, e per allora è ormai scontato che la maggioranza di governo non voterà compatta. "Il Pd è unito – premette la capogruppo Gloria Fabbri -. Recepiamo la richiesta dell’Anpi e la facciamo nostra. Sarebbe stato bello votarla prima del 25 aprile, ma ci rifaremo in maggio".
Come accaduto a San Clemente, la revoca potrebbe essere associata al conferimento della cittadinanza onoraria a chi ha combattuto il fascismo. "A San Clemente hanno pensato a Giacomo Matteotti, noi potremo pensare ai fratelli Cervi ad esempio, ma tutto è ancora da decidere. Sappiamo che la maggioranza è eterogenea e le sensibilità sono diverse. Un eventuale voto non compatto non comprometterà la coalizione". Determinata a revocare l’atto del 1923 ci sarà Riccione Coraggiosa. "Ci saremmo aspettati di votarla già ieri sera – dice Romeo Sperindio -. Per noi è un voto scontato, ma non ci saranno contraccolpi in maggioranza anche se arriveranno espressioni differenti dagli alleati". Ad essere contraria è Riccione 2030. Lazzaro Righetti è categorico. "La storia non si corregge, serve continuare a leggerla, a studiarla, con lucidità. Essere antifascisti, oggi, non è un atto retroattivo. Non è ‘correggere’ simbolicamente il passato. È un esercizio quotidiano: significa leggere la Costituzione, credere nella cultura come motore democratico, praticare ogni giorno il rispetto, l’inclusione, la libertà". Anche in Riccione col cuore e Riccione contemporanea la posizione si avvicina più a quella di 2030 che a quella di Riccione coraggiosa.
Intanto all’opposizione sono compatti nel bocciare la proposta di revoca della cittadinanza. Per Fabrizio Pullè, segretario delle civiche, "la proposta non andrebbe portata in consiglio. Parliamo di un atto di 102 anni fa, per altro Mussolini ha contribuito allo sviluppo della città di Riccione". Per l’onorevole Beatriz Colombo di FdI "questo tipo di revisionismo non serve a nulla. Non cambia la storia, non la migliora, e soprattutto non educa. A distanza di quasi 80 anni, sembra paradossale che i veri nostalgici siano proprio quelli che ogni anno, con puntualità, tornano a proporre queste battaglie simboliche. Mentre Riccione ha bisogno di altro. La memoria ha bisogno di essere compresa, non censurata". Pd e Coraggiosa, se sommati, non hanno i numeri per far passare la pratica a meno di assenze o aiuti dagli alleati.
Andrea Oliva