Rimini, 15 marzo 2025 – Come una partita a scacchi. L’ultima mossa, i legali di Louis Dassilva, l’hanno fatta venerdì sera al termine dell’udienza sugli incidenti probatori sul Dna, sui telefoni e gli altri dispositivi del senegalese e – soprattutto – sul filmato della famosa cam3, la telecamera della farmacia.

Scarcerazione immediata di Dassilva
Una maratona in aula durata 11 ore, alla fine della quale gli avvocati Riario Fabbri e Andrea hanno chiesto al gip la scarcerazione immediata di Dassilva, l’unico in carcere (da luglio) per l’omicidio di Pierina Paganelli. Lunedì Dassilva verrà nuovamente interrogato ai ’Casetti’. Ieri i suoi legali si sono chiusi in ufficio a studiare le carte, e passeranno anche domani la giornata a rileggere gli atti e i documenti in vista dell’interrogatorio di lunedì.
Le dichiarazioni di Manuela Bianchi
In particolare studieranno le dichiarazioni di Manuela Bianchi, nuora di Pierina e a lungo amante di Dassilva (la loro relazione è proseguita per un po’ anche dopo il delitto). Manuela, indagata per favoreggiamento, dopo 17 mesi ha raccontato agli inquirenti che la mattina del 4 ottobre, quando ritrovò il corpo senza vita di Pierina Louis era già lì nel garage: le avrebbe detto di non fare rumore e di andare a chiamare un vicino di casa.
Manda il Dna di Louis e la Cam3 non regge
La pe“Secondo noi il quadro indiziario è cambiato e non ci sono più le condizioni per tenere Louis in carcere – dice Riario Fabbri – La perizia sul Dna ha escluso tracce di Dassilva sulla scena del crimine. Quella sulla cam3 mostra che Louis è più alto della persona ripresa dalla telecamera”. E sul fatto che non abbia usato telefonini e altri dispositivi nei minuti in cui si consumava il delitto, al contrario di quanto aveva sostenuto, “siamo fiduciosi di confutare gli esiti della perizia”.
Le fotografie inviate all’ex amante
Inoltre “abbiamo chiesto al perito di avere tutte le fotografie inviate da Manuela a Louis da fine aprile, quindi da prima dell’incidente accaduto al marito Giuliano Saponi (uno dei figli di Pierina) fino al delitto”. Ma è sulle dichiarazioni della Bianchi che i legali di Louis si preparano a dar battaglia. “Le prove scientifiche emerse nell’indagine – attaccano Fabbri e Guidi – a nostro parere non supportano quanto riferito dalla Bianchi”.
Bruzzone: “Le dichiarazioni di lei non sono credibili”
È ancora più decisa Roberta Bruzzone, la criminologa ingaggiata dagli avvocati di Dassilva: “Le dichiarazioni della Bianchi non sono credibili. Abbiamo letto le 307 pagine di verbale del suo interrogatorio: non torna nulla. Le parole di Manuela, più che peggiorare la posizione di Louis, possono al contrario migliorarla”.
La difesa: “Manuela potrebbe essere vittima di minacce”
Non la pensa così il consulente legale Davide Barzan, che assieme all’avvocato Nunzia Barzan e all’ex generale dei Ris Luciano Garofano compone il pool difensivo della Bianchi: “L’esperimento sulla cam3 continua proseguirà. Oltre agli elementi già acquisiti sarà discriminante il colore della pelle della persona ripresa, che verrà valutato dai periti entro il 28 aprile, la data fissata per la prossima udienza. La versione di Manuela è credibile e le sue dichiarazioni sono già state riscontrate dagli inquirenti. Proprio per questo il pm Daniele Paci ha chiesto l’incidente probatorio, perché Manuela potrebbe essere vittima di minacce, subite con l’intento di farla ritrattare rispetto a quanto ha dichiarato nell’interrogatorio”. Per i legali di Dassilva “Manuela va riascoltata soltanto dopo aver raccolto tutte le prove”.