Rimini, 6 maggio 2025 - Una nuova convocazione in procura.
È quella che ha interessato ieri pomeriggio alle 15.40 Valeria Bartolucci, moglie di Louis Dassilva, chiamata appunto nell’ufficio del sostituto procuratore Daniele Paci per essere ascoltata dopo i recenti sviluppi di indagine, compresi i due rigetti alla scarcerazione del marito, indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli.
Valeria è stata vista in Tribunale assieme al proprio legale, l’avvocata Chiara Rinaldi, ma la donna anche in questa occasione si è avvalsa della facoltà di non rispondere alle domande del pm.

Valeria era già stata convocata in procura una prima volta a febbraio - da dopo l’arresto del marito, avvenuto il 16 luglio scorso -. Anche in quella occasione , quando la convocazione era avvenuta a seguito di un audio della Bartolucci in cui ad una amica confidava un suo “viaggio mentale” sulla sera del delitto, la donna si era avvalsa della facoltà di non rispondere.
La convocazione è avvenuta mentre nel frattempo il marito, Louis Dassilva, si trova ancora ricoverato sotto osservazione nel reparto di psichiatria dell’ospedale Infermi di Rimini.
Ieri però il 35enne ha infine ripreso a nutrirsi spezzando il digiuno di protesta cominciato una decina di giorni fa e le sue condizioni sono in miglioramento, tanto che la sua dimissione e rientro in carcere è atteso da un giorno all’altro.
Così come a stretto giro potrebbe anche essere notificato l’atto di conclusione delle indagini da parte della procura di Rimini.
“Il silenzio di Valeria è un suo diritto”
"La signora Bartolucci, in quanto moglie dell'indagato, gode del diritto di astenersi dal rendere dichiarazioni ulteriori, rispetto a quelle già fornite, in quattro diverse occasioni, rispondendo per ore agli inquirenti ed oltre all'aver fornito, spontaneamente, il proprio Dna per le comparazioni del caso, ed il proprio telefono cellulare, unitamente al computer, perché venisse effettuata la copia forense degli stessi, al fine di monitorarne i contenuti, senza che, a suo carico esistesse alcuna contestazione, manifestando, dunque, una piena collaborazione con la Procura della Repubblica di Rimini". Così l'avvocata Chiara Rinaldi, legale di Valeria Bartolucci. "La scelta della signora Bartolucci di astenersi dal rendere ulteriori dichiarazioni in sede giudiziale - spiega il legale - è perfettamente comprensibile, tenuto conto che, la stessa, da quasi un anno, vede il proprio marito detenuto, secondo lei, ingiustamente e tenuto, pure conto della situazione personale che, ad oggi, lo stesso sta affrontando, da ricoverato nel reparto psichiatrico dell'ospedale di Rimini".