Cento hotel lanciano la volata di ottobre

A Riccione i congressi permettono agli alberghi di cavalcare l’onda lunga dell’estate. I titolari: "Anticipiamo le bollette del riscaldamento"

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La volata di ottobre. Stando alle stime di Federalberghi erano poco meno di 150 gli alberghi aperti nell’ultimo fine settimana. Uno zoccolo duro nel mese di ottobre non svanirà, ma dovrebbe rimanere poco al di sotto del centinaio. Sarà comunque un numero di tutto rispetto, condito da percentuali di riempimento che nei primi quindici giorni del mese prossimo arriveranno all’88%, come nel caso di Stefano Giuliodori, del Dory. Le cose stanno andando bene sul fronte presenze. I congressi ci sono, i convegni nelle strutture ricettive più grandi anche, e gli eventi sportivi stanno portando migliaia di presenze anche straniere. Tutto questo avviene senza bisogno di accendere il riscaldamento, risparmiando al medesimo tempo sull’aria condizionata.

Insomma, il timore di chiudere a metà settembre per il caro energia si è trasformato per il mese di ottobre in una volata a chiudere in bellezza la stagione, prima di ritrovarsi con la bolletta del gas schizzata alle stelle. Sabato mattina viale Ceccarini sembrava vivere un mattino di piena estate. Tante le persone a passeggio e tanti gli stranieri. "Al momento c’è tanto movimento – conferma Silvano Turci dell’hotel Corallo –. È la coda lunga dell’estate. Per quanto ci riguarda, nel mese di ottobre abbiamo diversi convegni. Direi che si lavorerà bene fino ad arrivare a novembre. Devo anche dire che le persone hanno ancora tanta voglia di girare". I problemi arriveranno poi. "Il caro energia spaventa tutti". Il Capodanno resta un’incognita.

Ognuno si farà i propri conti mettendo sulla bilancia i costi per riscaldare e illuminare l’hotel per pochi giorni. "Stiamo valutando se aprire come B&B oppure offrendo pensione completa e cenone – precisa Giuliodori -. Per il momento siamo soddisfatti di come sta andando la stagione cicloturistica. Abbiamo ottime percentuali di riempimento fino a metà di ottobre. Sono tornati i clienti da Stati Uniti, Canada, Islanda, Belgio e altri Paesi. Pensiamo di chiudere verso il 10 di novembre. Poi vedremo per il Capodanno". Intanto per San Silvestro stanno arrivando richieste. "Quelle non mancano – dice Ivan Neri dell’Atlantic -. Per il momento si lavora bene, anche in ottobre, grazie alla programmazione di eventi e congressi. Dal primo novembre vedremo se ci sarà una contrazione delle presenze. Il problema dei costi per le strutture è il tema da affrontare. Sarà un inverno difficile".

Andrea Oliva