"Cento negozi in crisi, no all’area Bandieri"

Misano, Gaia (Confesercenti) boccia il progetto della zona commerciale. Contrario anche il M5s: "Quella è una zona a rischio alluvione"

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"Un centinaio di negozi in difficoltà e l’area Bandieri peggiorerebbe la situazione". Anche per Antonio Gaia, presidente di Confesercenti Misano, l’arrivo di decine di migliaia di metri quadrati di aree commerciali nella zona compresa tra la statale e la ferrovia sarà un avversario in più per i negozi di Misano, contro cui combattere. Ma le armi dei negozianti sono sempre più spuntate, gravati da una crisi del settore nella quale è difficile vedere una luce e da un anno e mezzo di pandemia che ha peggiorato la situazione. "La condizione del commercio è molto difficile – precisa Gaia –. A Misano, considerando l’intero territorio, abbiamo circa un centinaio di attività commerciali e tante soffrono. La pandemia e l’accorciarsi delle stagioni estive (anche causa Covid) rendono la situazione sempre più difficile. Per la realtà misanese la crisi è ancor più è percepibile che in altre località. Eravamo contrari all’area Bandieri e lo siamo anche oggi".

Tuttavia, "vogliamo capire realmente come stanno le cose e per questo chiediamo all’amministrazione un incontro". Il sindaco Fabrizio Piccioni ha parlato dell’interessamento della proprietà dei terreni per un nuovo progetto di circa 25mila metri quadrati di superficie commerciale, dopo che quello precedente era stato bocciato dalla conferenza dei servizi in Provincia lo scorso anno.

"Il centro commerciale di area Bandieri che in origine prevedeva 32mila metri quadri di strutture commerciali di medie e grandi dimensioni è un’idea vecchia. Risale infatti agli anni Novanta quando il tessuto commerciale misanese e il periodo storico erano completamenti differenti" attacca il Movimento 5 stelle di Misano che pone anche un problema idrogeologico per l’area. "L’area Bandieri è una zona a forte rischio alluvione, caratterizzata dalla presenza della ricarica della falda acquifera, con due pozzi, di cui uno in uso per il consumo di acqua potabile, a cui si aggiunge il rischio di liquefazione in caso di evento sismico. Tutti motivi alla base dei pareri tecnici che hanno portato alla bocciatura dell’opera da parte della Provincia di Rimini all’inizio del 2020". Il M5s preferisce guardare alla riqualificazione del comparto commerciale esistente attorno ai magazzini ex Oliviero.

a. ol.