Centri di accoglienza trasformati in case popolari

Gli edifici di via Piemonte e via Toscana, che un tempo ospitavano rifugiati, saranno riconvertiti

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I centri di prima accoglienza di via Piemonte e viale Toscana sono ormai storia. Verranno riconvertiti in alloggi di edilizia residenziale pubblica andando a colmare in parte la richiesta: da anni ci sono lunghe graduatorie di attesa. Finisce un’epoca in cui non sono mancati scontri politici e polemiche sui centri occupati da stranieri, per lo più giunti dal continente africano, in fuga da guerre e carestie. Da una parte le amministrazioni che vedevano necessaria la forma di accoglienza per i rifugiati, dall’altra chi non ha mai digerito la presenza degli inquilini. Erano altri tempi, fatti di dilagante abusivismo commerciale in spiaggia, denunce sul coinvolgimento di alcuni inquilini e interventi della polizia municipale. È tutto rimandato alla storia. Quelle due palazzine che negli ultimi anni sono state liberate, rimanendo in stato di abbandono, verranno ristrutturate tornando a nuova vita.

"Le abitazioni verranno infatti rimesse a nuovo – precisano dal municipio –, grazie a un finanziamento della Regione ottenuto dal Comune di Riccione, e destinate a edilizia residenziale pubblica". Il processo di riconversione era iniziato con la precedente amministrazione comunale. Di recente la giunta ha approvato il progetto definitivo-esecutivo, dando così il via libera alla riqualificazione degli edifici con la nuova destinazione. L’intervento verrà realizzato da Geat. I tempi sono stretti visto che la società in house del Comune andrà ad appaltare i lavori attraverso un bando di gara entro il 31 dicembre. Attraverso il progetto ‘Sicuro verde e sociale: riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica’ l’amministrazione ha ottenuto un finanziamento di un milione e 470mila euro. "Grazie a questo intervento – spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Simone Imola –, e a un finanziamento intercettato dalla precedente amministrazione, andiamo a recuperare quasi novanta alloggi da tempo non impiegati e ormai quasi inagibili e fatiscenti, destinandoli all’edilizia residenziale pubblica, ovvero da assegnare a canone calmierato".

La domanda non manca di certo. Le graduatorie di famiglie in cerca di una casa sono da anni una costante. Come costante è la spinta che arriva dalla sinistra tra i partiti della coalizione per dare una risposta sociale a questa domanda. Con questi interventi "diamo così risposta all’esigenza sociale – dice Imola – di chi non può permettersi una casa a prezzi di mercato e anche di riqualificazione degli immobili di proprietà comunale".

Andrea Oliva