REDAZIONE RIMINI

C’era una volta il ‘lei’, oggi resta solo il ‘tu’. Il travolgente spettacolo di Brignano sul Titano

Enrico Brignano porta in scena al Teatro Nuovo di Dogana di San Marino "Ma... Diamoci del tu!", uno spettacolo che affronta con ironia il tema delle distanze sociali e della familiarità. Sul palco, Brignano sarà coadiuvato da Andrea Perrozzi, Pasquale Bertucci e Michele Marra.

C’era una volta il ‘lei’, oggi resta solo il ‘tu’. Il travolgente spettacolo di Brignano sul Titano

Ma… Diamoci del tu!, travolgente spettacolo di Enrico Brignano fa tappa a San Marino. Andrà in scena oggi e domani alle 21 al Teatro Nuovo di Dogana. Scritto con Manuela D’Angelo e con la collaborazione ai testi di Alessio Parenti, viene presentato su musiche originali di Andrea Perrozzi e con la produzione di Vivo Concerti. Attesissimo anche dal pubblico sammarinese, il protagonista sul palco sarà coadiuvato dal maestro Andrea Perrozzi. In scena godrà della collaborazione di due presenze che ironicamente definisce "moleste, ma preziosissime", si tratta di Pasquale Bertucci e di Michele Marra. Brignano ironizza: "Darsi del tu oggi è ormai la prassi, mentre il lei sembra qualcosa di arcaico e formale. Per dire, quando ti chiamano dal call center per discutere che so, la tariffa telefonica, oppure per proporti di investire l’eredità di pora nonna in criptovalute, usano il lei, probabilmente per renderti più difficile il mandarli a quel paese. Il lei è burocratico, lo si usa con le forze dell’ordine o al comune, ma del resto il tu che lo sta sostituendo è vuoto, non porta con sé quella confidenza vera, quella familiarità che intendo io. Ultimamente poi, dopo la pandemia che ha acuito le distanze, il tu è diventato ancora più un fatto di forma, ma non di sostanza. E siccome io sono un uomo di sostanza, si dovrebbe capire già solo guardandomi, vorrei recuperare quel tu che ci siamo persi per strada. E ci aggiungo pure quel ma che resetta tutto, che azzera le distanze, che siano sociali, economiche o d’età". Brignano sul palco continua a parlare di aspetti inediti della sua vita professionale e di una storia personale che poi assurge a paradigma un po’ per tutti, finché in scena resta solo. "Ebbene sì, c’ho tanto da parla’. E qualche volta anche da lamentarmi".