Rimini, l'appello di Carlotta: "Cerco la suora che mi salvò la vita"

Nel 1986 a Montefiore un Tir abbattè il terrazzo dell’asilo dove stava la bimba, la religiosa fece il miracolo

L'appello di Carlotta: "Cerco la suora che mi salvò la vita"

L'appello di Carlotta: "Cerco la suora che mi salvò la vita"

Rimini, 2 ottobre 2022 - Cerco la suora che ormai più di trent’anni fa mi ha salvato la vita, afferrandomi per i capelli prima che finissi anche io sotto le macerie. Senza di lei e senza la sua prontezza di riflessi, oggi forse non sarei qui".

Carlotta Belli oggi ha 38 anni e solo qualche ricordo confuso di ciò che avvenne ormai molto tempo fa nel suo paese natale, Montefiore Conca. In tanti, nel borgo della Valconca, conoscono però la sua storia, che ancora oggi continua a meravigliare chi la ascolta. Fu una questione di attimi, sono passati 36 anni da quella scampata tragedia, la donna ora vorrebbe incontrare "l’eroina" di quel giorno, innanzitutto per dirle grazie. Lei se ne andò, senza lasciare un nome. E a quei tempi non c’erano social né cellulari che facilitassero una ricerca di questo tipo.

"All’epoca avevo due anni e frequentavo l’asilo che in quegli anni era ospitato all’interno del convento delle Suore Maestre Pie dell’Addolorata. Una vera e propria istituzione per tutta la comunità montefiorese. Quel giorno mi trovavo su una terrazza al secondo piano del convento e stavo giocando, credo da sola. In paese è arrivato un grosso camion con rimorchio. Montefiore è un piccolo borgo, gli edifici sono ravvicinati gli uni agli altri. Il tir è piombato a tutta velocità nella strada che costeggia il convento e ha letteralmente abbattuto il terrazzo su cui mi trovavo, nel tentativo di passarci sotto. C’è poco da dire: sarei morta sicuramente, schiacciata dai detriti o per via della caduta. Ho qualche immagine di quello che è successo e i racconti che mi sono stati fatti".

Per fortuna di Carlotta, però, in suo soccorso è arrivato... un angelo custode.

«Una suora, che ha assistito alla scena dalla stanza, ha capito quello che stava accadendo: si è sporta e mi ha afferrata per i capelli mentre stavo già per precipitare nel vuoto. Poi mi ha portata in salvo dentro l’edificio. Naturalmente io ho solo dei ricordi molto vaghi e annebbiati, visto che ero molto piccola. Quello che so mi è stato riferito da mia madre e da altri residenti che erano lì quel giorno".

Una perfetta storia che mette insieme lo slancio di una suora abituata tutti i giorni a salvare le anime dei propri concittadini con il profondo desiderio di riconoscenza di chi una vita l’ha avuta salvata da quella donna.

Carlotta non ha mai smesso di cercare la suora a cui deve la vita e anche di recente è tornata a diramare il suo appello attraverso i social network. "Mi è stato detto che quella donna si chiamava suor Maria, ma non ne ho la certezza assoluta. Credo che già all’epoca fosse anziana o comunque una persona matura e non so che fine abbia fatto oggi. Da allora sono passati moltissimi anni: a Montefiore le suore delle Maestre Pie dell’Addolorata non ci sono più e anche il convento è stato destinato ad altri utilizzi. Lancio questo appello nella speranza che la suora che mi ha salvato la vita legga queste righe o che qualcuno gliele faccia leggere. So che le possibilità sono davvero ridotte all’osso, ma sarebbe splendido poterla incontrare anche solamente per dirle ‘grazie’ e poterla abbracciare. E’ a lei che devo la vita: se non fosse stata lì, quando il camion ha fatto venire giù la terrazza, è certo che avrei fatto una fine orribile".