Cevoli: "C’è un clima di intimidazione, le forze dell’ordine tutelino chi vuole lavorare"

I marinai riminesi: "Riceviamo minacce dai marchigiani". Di Maio interroga il ministro

"I pescatori hanno deciso che ciascuno di loro potrà scegliere in piena autonomia se uscire in mare per la pesca oppure no, valutandone pro e contro. Qualcuno che vorrebbe prendere il largo c’è, una minoranza, ma tutti hanno paura di nuove incursioni della marineria marchigiana, che già nei giorni scorsi hanno fatto blitz al porto di Cesenatico ‘invitando’ a restare in porto. Non è giusto che venga impedita una libera scelta, chiediamo che la polizia di Stato e le forze dell’ordine tutelino i marinai che intendono continuare a lavorare". La denuncia-appello viene da Giancarlo Cevoli, presidente della cooperativa Lavoratori del mare di Rimini. "Nei giorni scorsi quasi tutti sono rimasti a casa – prosegue Cevoli -, hanno paura dei marchigiani. Mi auguro che stanotte ci sia chi esce a pescare, se lo ritiene opportuno, perché i problemi che abbiamo sono enormi, e domani torni in porto con buone quantità di pescato. Se poi ci ritroveremo ad affrontare minacce chi di dovere dovrà intervenire". Intanto il deputato Marco Di Maio ha interpellato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, a proposito delle intimidazioni nelle marinerie romagnole. Ieri mattina aria pesante all’assemblea della marineria di Rimini. Si doveva discutere della grave situazione nata dal caro-gasolio.