Cevoli: "Serve un tetto al costo O il prodotto sarà sempre meno"

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Giancarlo Cevoli, presidente della cooperativa Lavoratori del mare, non nasconde amarezza e timore mentre cammina davanti al mercato ittico di via Leurini, con alle spalle un eloquente striscione che recita: "Caro gasolio. Game over".

Presidente è così, i prezzi alle stelle lasciano davvero presagire un ’game over’?

"Questo è presto per dirlo, ma la paura c’è. Siamo passati in pochi mesi da 0,60 al litro a 1,22. E le prospettive sono di costanti rialzi".

Questo cosa comporta?

"Comporta una diminuzione delle ore di lavoro per i marinai e pescherecci in primis. Ognuno varia a seconda delle necessità per provare a coprire i costi, ma sul carburante vengono fatte delle speculazioni che non ci lasciano dormire sonni tranquilli".

Parla di ore in meno. Quante a settimana?

"Almeno 24. Ciò significa meno prodotto e più difficoltà per gli armatori a garantire lo stipendio minimo per i marinai. Per non parlare poi dei disagi che ne derivano a cascata".

Ad esempio?

"La filiera è articolata. Se le barche escono meno per i costi che devono sostenere, non possono permettersi di rischiare inconvenienti o pescate sotto la quantità media, allora il mercato ittico offre meno varietà, meno freschezza. E si è costretti a ripiegare sull’import".

Quali sono i numeri di chi ’soffre’ il caro gasolio ora?

"A Rimini la nostra cooperativa riunisce 92 imprese, parliamo poi di 300 marinai circa, più il personale di terra".

E per quanto riguarda la spesa per il carburante?

"Ora una barca in un giorno consuma duemila litri di gasolio. Fanno tremila euro al giorno di carburante. Dove vogliamo arrivare in queste condizioni? Servirebbe porre un tetto massimo al costo del gasolio al litro".

f.z.