MARIO GRADARA
Cronaca

Cgil e politici contro le Poste: "No alla chiusura di altri uffici. Quello di Corpolò va riaperto"

Manifestazione davanti alla sede centrale per fermare il piano di riorganizzazione: a rischio tre sportelli .

Manifestazione davanti alla sede centrale per fermare il piano di riorganizzazione: a rischio tre sportelli .

Manifestazione davanti alla sede centrale per fermare il piano di riorganizzazione: a rischio tre sportelli .

"Sì" ai referendum su lavoro e cittadinanza. "No" al piano di Poste italiane che prevede la chiusura di 700 sportelli in Italia, di cui 3 a Rimini e altri 11 nel resto dell’Emilia Romagna. Presidio rumoroso e agguerrito quello organizzato ieri dalla Cgil, davanti agli uffici postali centrali all’Arco d’Augusto. Alla manifestazione erano presenti anche l’assessore ai servizi civici Francesco Bragagni e la consigliera regionale Alice Parma, promotrice di un’interrogazione ad hoc in Regione sulle chiusure degli uffici postali.

"Dal gennaio scorso – attacca Francesco Battaglia, il segretario generale Spi pensionati Cgil – sono stati chiusi gli uffici postali di Corpolò, Vergiano e San Lorenzo in Correggiano. Un taglio inaccettabile di importanti servizi pubblici essenziali e di vicinato". Da allora tantissime le proteste dei residenti, soprattutto ma non solo anziani e persone con difficoltà a spostarsi, delle zone interessate. "Chiederemo a Poste italiane di riaprire il confronto – ha detto Bragagni – su una possibile riapertura almeno dell’ufficio postale di Corpolò, quartiere popoloso e con forte densità di persone anziane". Una proposta che la Cgil ha subito approvato. Il ’caso Corpolò’ è paradossale. Da un lato l’amministrazione comunale ha aumentato la dotazione di servizi per i residenti (oltre a importanti interventi di riqualificazione urbana) con ambulatorio di medicina di base, ufficio anagrafe, presidio di polizia locale. Dall’altro è stato chiuso l’ufficio postale.

"Non abbandoneremo i territori più periferici – continua Battaglia – Dobbiamo lottare contro lo spopolamento delle zone decentrate, e i servizi sono essenziali, non solo quelli postali e finanziari. Sono anche luoghi di socializzazione, vicinanza, riferimento quotidiano. Sembra assurdo che nella Rimini del turismo vengano chiusi ben 3 sportelli postali. In altri comuni della provincia, a partire dall’ufficio di Bellaria Igea Marina, sono in previsione forti riduzioni degli orari". "Quello di Poste è un servizio per la collettività e la comunità – aggiunge la consigliera Pd Parma – con una funzione essenziale, specie nelle aree periferiche. Poste italiane con il Progetto Polis, finanziato anche dal Pnrr, ha aperto sportelli polifunzionali in aree interne. Ma il saldo non può essere zero, si deve continuare a investire, come fanno gli enti locali. E tutelare lavoratrici e lavoratori".

Il presidio di ieri mattina aveva una doppia valenza. Manifestare per "il diritto di avere servizi essenziali ed evitare lo spopolamento nelle aree periferiche" e invitare al "sì" al voto referendario del’8 e 9 giugno, "per un lavoro tutelato, dignitoso, stabile e sicuro".

m.gra.