
Si è chiuso ierial Palacongressi il 43esimo congresso nazionale dell’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (Acoi), il principale appuntamento della chirurgia ospedaliera...
Si è chiuso ierial Palacongressi il 43esimo congresso nazionale dell’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (Acoi), il principale appuntamento della chirurgia ospedaliera italiana. Con oltre 2.500 iscritti, più di 50 sessioni scientifiche, 356 contributi video, workshop e tavole rotonde, il congresso ha superato le aspettative degli organizzatori, coinvolgendo anche migliaia di spettatori online tra dirette e approfondimenti. "Oltre alla partecipazione da record, a distinguere la edizione dell’evento è stata la qualità e l’innovazione dei contenuti" spiegano dall’Associazione.
Per la prima volta in un congresso medico italiano sono stati organizzati due cadaver lab, sessioni pratiche di dissezione anatomica su cadavere, altamente formative. Accanto a questi, due corsi interamente dedicati all’intelligenza artificiale applicata alla chirurgia, "a conferma dell’attenzione di Acoi verso una medicina sempre al passo con le trasformazioni tecnologiche e scientifiche" fanno sapere sempre dall’associazione.
L’evento ha visto anche la partecipazione di numerose autorità istituzionali e sanitarie - tra cui il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad, il vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera Luciano Ciocchetti, e il tenente generale della Sanità Militare Carlo Catalano - e si è concluso con l’indicazione della città di Palermo per ospitare l’evento nel 2026. Presieduto da Gianluca Garulli, il congresso è stato il palcoscenico anche per lanciare un messaggio forte dal punto di vista politico e professionale. Il Presidente Acoi, Vincenzo Bottino, ha denunciato infatti apertamente il fenomeno delle nomine dirette dei primari da parte delle Università in accordo con le Regioni: "Siamo di fronte a vere e proprie occupazioni d’ufficio" ha spiegato Bottino.