Rimini, quasi cieco al volante. Assolto dall'incidente

Marco Di Nicola, 23 anni, aveva travolto due sorelle con l'auto senza poi fermarsi. "Ma non mi ero accorto di nulla". E il giudice gli crede

Marco Di Nicola, 23 anni

Marco Di Nicola, 23 anni

Rimini, 26 aprile 2019 - Ha investito due donne con l’auto e non se n’è accorto. A processo per aver provocato l’incidente e non aver prestato soccorso alle due ferite, mercoledì pomeriggio il giudice l’ha assolto ‘perché il fatto non costituisce reato’. Lui, Marco Di Nicola, 23 anni, l’investitore di San Clemente (difeso dall’avvocato Cristian Brighi) è cieco. Parzialmente, ma cieco a causa di una malattia genetica che lo affligge fin da quando era piccolo.

A raccontare la vicenda è lo stesso Di Nicola, subito dopo l’assoluzione: «Ho sempre avuto problemi alla vista, soffro di una patologia genetica, la retinite pigmentosa, il mio bisnonno è diventato cieco – esordisce il giovane –. Nel gennaio di due anni fa ho scoperto di aver avuto un incidente stradale. L’ho scoperto perché una mattina sono arrivati a casa mia i vigili urbani. Sono venuti ad informarmi che l’auto, una Kia Picanto rossa, intestata a mia madre, aveva avuto un incidente stradale a Riccione. Sono caduto dalle nuvole; l’autovettura non presentava alcun danno, niente di niente. Prima hanno interrogato mia madre e poi è toccato a me».

Marco Di Nicola ha subito ammesso di utilizzare la vettura rossa della madre: «Ogni giorno, per andare a lavorare nel locale dove facevo il barista, percorrevo quella strada. Secondo quanto è stato ricostruito dalla Polizia municipale di Riccione, proprio nella Perla Verde, tra via La Marmora e via Diaz, io avrei avuto un incidente nel quale avrei investito due sorelle, una finita in ospedale per problemi ad un ginocchio». Ma ciò che è peggio è che il ragazzo non si è fermato a prestare soccorso.

«Io ho subito specificato agli agenti di non essermi accorto di nulla e ho immediatamente fatto presente di aver seri problemi di vista. ho il visus molto ridotto. mi è preso un colpo quando mi è stato detto che ero indagato non solo per aver provocato l’incidente, ma soprattutto per omissione di soccorso. era diventata una questione penale ed io mi sono terrorizzato, avevo la coscienza a posto, non sapevo di aver provocato un incidente».

Così Marco Di Nicola si è immediatamente affidato all’avvocato Cristian Brighi. Il barista si è ritrovato direttamente a giudizio: si è subito sottoposto a una visita della commissione per l’invalidità che ha stabilito che il ragazzo soffre di cecità parziale. Non aveva mentito, insomma. «Ho un’invalidità all’ottanta per cento e sono iscritto alle liste di collocamento delle categorie protette», dichiara ancora Di Nicola.

Venerdì, durante il processo in abbreviato, tutti questi elementi sono stati portati dall’avvocato Brighi a sostegno della sua arringa: il giovane barista non si era accorto di aver investito due persone. Il pubblico ministero aveva chiesto otto mesi di condanna, ma il giudice, invece, ha assolto Marco Di Nicola: è parzialmente cieco. Dopo la visita per l’invalidità al ragazzo è stata revocata la patente.