Rimini, la seconda vita del clochard Franco: salvato e accudito, non è più solo

I medici dell’Infermi lo hanno curato dopo un malore. Ha trovato accoglienza nella Capanna di Betlemme

Il clochard Franco ieri e oggi

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Rimini, 23 febbraio 2023 – Isolarsi da tutto e tutti, vivere per strada dal 2005, ogni giorno. E ogni notte, anche col gelo. Franco trascorreva le sue giornate così, nel centro storico di Rimini, ma da un mese tutto è cambiato.

Il clochard noto a molti, che girava per piazza Tre Martiri, piazza Cavour e il corso, avvolto da stracci e armato di borsine, è stato salvato dalla Capanna di Betlemme e dall’Ausl, in particolare dal personale dell’ospedale Infermi di Rimini, dopo anni di tentativi.

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Della sua assenza in città si sono accorti in molti, un mese fa. Qualcuno ha temuto per la sua salute, invece Franco sta bene: dopo essere stato colto da un lieve malore, grazie a un passante è stato portato al pronto soccorso; qui il personale sanitario ha subito capito cosa serviva, con diagnosi e trasferimento in psichiatria.

Per una decina di giorni il senzatetto ultrasettantenne è stato completamente assistito. All’arrivo pesava solo 30 chili e sicuramente non avrebbe superato l’inverno. Il clochard, di origini siciliane, è stato accudito in tutto per tutto e, una volta uscito dall’Infermi, è stato condotto alla Capanna di Betlemme, dove tutt’ora vive. "Era davvero magrissimo e da anni l’unità di strada della Capanna di Betlemme (associazione Papa Giovanni XXIII) voleva aiutarlo – spiega l’assessore ai servizi sociosanitari, Kristian Gianfreda – Ma lui si era sempre rifiutato. Questa volta invece ha deciso di fare questo passo. Affidarsi al prossimo. Avevamo paura che scappasse, invece ha creato un legame speciale con un paio di operatori e si fida di loro. Lo hanno anche portato a fare un passeggiata nei giorni scorsi e ha fatto visita anche al sindaco".

Capire la sua storia è ancora difficile. "Sicuramente ha imparato a fidarsi un po’ degli altri – dicono dalla Capanna – Nel giro di un mese ha già preso 10 chili e siamo felici. Ama molto il caffè e lo yogurt. E ha iniziato anche a sorridere. Una cosa abbiamo capito, anche questa volta. La cura e l’amore diretto sono la migliore cura ed è proprio quello che conta, più di tutto. Ora la scelta di restare con noi è solo di Franco. Speriamo che abbia trovato una casa qui con noi".

Per Franco la vita è decisamente cambiata, come anche la sua postura. "Riuscire a vedere la sua trasformazione per me è una delle migliori cose capitate in questo mio mandato – conclude Gianfreda – Ho raggiunto uno gli obiettivi più importanti che mi ero prefissato. Alla fine nessuno vuole stare da solo, rischiare di morire per strada su una lastra di pietra. Anche le persone più schive e paurose, che sembra non vogliano lasciarsi andare, di fronte alla cura e all’amore, all’attenzione prolungata, cambiano. Nonostante la paura, i fantasmi, le delusioni e il tormento, con l’amore che si riceve si torna a vivere".

Comune di Rimini e l’associazione Capanna di Betlemme continuano a seguire Franco. A lui è stato affidato anche un Oss. Il suo reinserimento nella società è l’obiettivo.

Franco ora non è più solo.