Rimini, viaggio a luci rosse nella villa del sesso

Saludecio, due nostri giornalisti infiltrati in uno dei locali più ‘in’ della penisola: dal lettone collettivo alla sala dell torture sino alla sala dove si gioca a capufficio e segretaria

Giochi erotici (immagine di repertorio)

Giochi erotici (immagine di repertorio)

Saludecio (Rimini), 23 novembre 2016 - La ronda del piacere parte intorno a mezzanotte. Club privè per scambisti ‘Villa il Tempio - luxury resort and spa’. Località: Saludecio, primo entroterra Riminese. Residenti, parroco e sindaco hanno già protestato imbufaliti per i ‘movimenti notturni’ e lo scandalo. Ma in quest’angolo incantato e rurale della Valconca vince la trasgressione. Non c’è partita.

Noi ‘inviati hard’ ci spacciamo per una coppia clandestina (il miglior lasciapassare in questo tipo di locali). Imprenditore turistico, con tanto di fede nuziale (autentica) al dito, e amante-segretaria. Un classico. La villa è spettacolare. Ben 1.600 metri quadri (più 8.000 di giardino estivo con piscina), 12 camere da letto, 6 bagni con doccia, disposta su quattro livelli a mo’ di sexy-labirinto, e la Spa. Scopriremo poi che i proprietari - i coniugi gestori del privè, il più à la page della Romagna in questo momento - abitano in un’ala del complesso.

Il resto è... noia? Tutt’altro. C’è perfino una ‘sala delle torture’ che trabocca di manette, fruste, catene e ceppi di prigionìa, aperta solo l’ultimo venerdì del mese per gli amanti del piacere sadomaso. Il parcheggiatore ci aveva già messo in guardia: «Quella è una serata particolare, se volete conoscere altre coppie non è proprio l’ideale». Meglio girare al largo. Del resto abbondano le soluzioni per tutti i gusti: dal lettone collettivo alla stanza riservata alle coppie, dal ‘Glory Hole’ (parete con foro a misura d’uomo per scambio di soddisfazione reciproca) allo spazio dove si gioca a capufficio - segretaria, alla sala dei timidi. Angoli e anfratti per approcci tra coppie o single, che abbondano e ci marcano a uomo. Fino alla Spa, con piscine e idromassaggi, dove un cartello avverte: ‘Vietato fare sesso in acqua’.

Trasgressione sì, ma igiene anzitutto. Infatti ovunque ci sono teli, asciugamani e lenzuoli. Entriamo intorno alle 23, un po’ prestino. Iscrizione obbligatoria al Club (15 euro a testa) più 10 euro ciascuno consumazione compresa. Enorme boule di profilattici alla cassa: «gradite?», «no, grazie». Le coppie sono il motore immobile delle serate, per i single il costo è un’altra musica: iscrizione più 60 euro con una consumazione, o 70 con tre drink. Nel prezzo non sono comprese altre ‘consumazioni’: qui tocca a ognuno darsi da fare. La materia prima non manca. Entriamo intimoriti, con la frase di rito: ‘speriamo che non ci conosca nessuno’. Infatti il primo ragazzo che incontriamo abita vicino casa. Sguardi di sbieco. Ci ignoriamo reciprocamente.

Ci muoviamo tra letti e pareti con spioncino. Seguiti come ombre da ‘single’ che sperano di farci compagnia. Qualche coppia e alcuni trii si appartano nelle stanze per voyeuristi. Dopo un minuto il primo trio è già in azione. Come nei lavori pubblici per strada, sono più gli spettatori di quelli all’opera. Altra stanza, c’è una coppia. Tifo da partita di calcio. Unico neo: lui è nudo, ma ha tenuto i calzini da copione casalingo. Bocciato, anche se lei pare non farci caso. «Ciao, vi andrebbe di conoscerci meglio?», ci chiede la ‘lei’ di una coppia sulla quarantina. «Siamo alle prime armi, per ora ci guardiamo intorno». Salvi. Una veterana dei privè col marito ci dà un consiglio: «Quando ho iniziato vent’anni fa si parcheggiava a 100 metri dai locali, e si entrava cercando di coprirsi il volto per non farsi vedere da occhi indiscreti. Oggi è cambiato, tutto avviene molto più in libertà. Ma se la coppia è in crisi venire qui peggiora solo le cose. Nessun toccasana per la vita matrimoniale. Devono essere coppie serene, che vogliono provare nuove esperienze, magari con single. Ma tutto comincia e finisce qua dentro. Se ti incontri per caso fuori, la regola d’oro è ognuno per la sua strada». Vizi privati e pubbliche virtù.