Coconuts Rimini, sequestrata la pista da ballo

La polizia municipale sigilla una parte dell’area esterna del locale per presunti abusi edilizi. Il titolare Paesani: "Burocrazia assurda"

Lucio Paesani, titolare del Coconuts, si è visto sequestrare  un’area di 180 metri

Lucio Paesani, titolare del Coconuts, si è visto sequestrare un’area di 180 metri

Rimini, 19 settembre 2019 - Il Coconuts finisce nel mirino per un abuso edilizio. La Procura ha disposto il sequestro preventivo per un’area esterna del locale sul lungomare Tintori. Sono stati gli agenti della polizia locale, ieri mattina, a eseguire il provvedimento, con il sequestro preventivo di una parte dell’area esterna del Coconuts. Motivo? Secondo gli inquirenti si tratta di un’opera realizzata in assenza dei necessari permessi.

La prima contestazione al locale di Marco Paesani risale al dicembre 2018, quando è stato ravvisato un ampliamento sul fronte lato lungomare. L’ampliamento, ricondotto a opera di edilizia libera, risultava «privo dei necessari titoli abilitativi». Nel dettaglio, sono stati contestati i ‘tamponamenti’ laterali e le coperture, che di fatto consentivano di utilizzare l’area di circa 180 metri quadrati, autorizzata come opera di arredo, come pista da ballo (nonché deposito di merce nel periodo invernale). Dopo l’accertamento dello scorso dicembre, il titolare, nel marzo 2019, ha provveduto alla rimozione dei tamponamenti. A maggio 2019 però – rilevano gli inquirenti – gli stessi tamponamenti risultavano riposizionati. Insomma, tutto come prima. Un dietrofront che ha portato all’avvio del procedimento da parte della Procura, che ha ordinato il sequestro preventivo contestando l’intervento di nuova costruzione priva delle necessarie autorizzazioni. Ovvero, quella edilizia, paesaggistica, pratica sismica e collaudo.  

«Nessun abuso edilizio, solo burocrazia assurda che taglia le gambe alle attività economiche – il commento a caldo di Lucio Paesani – e che discute di pvc o stoffa. Al giudice spiegheremo la situazione, dall’inizio. Cioè che le strutture sono collaudate, e che a livello formale attendiamo il rilascio dei nuovi certificati». Ovvero, prosegue il titolare, «spiegheremo che noi abbiamo la licenza di pubblico spettacolo, cioè da ballo, da 12 anni. Se apri una disco sei sottoposto ai controlli della Commissione pubblici spettacoli, formata da numerosi organismi di controllo. Da noi è venuta due volte. Tutto regolare». Quindi? «Il nostro progetto del 2007 – prosegue Paesani – aveva delle tende in pvc. Nel 2008 per sanare vecchi abusi e avere la licenza siamo passati al vaglio del Comune, che aveva incamerato i beni di quest’area, il ‘triangolone’. Tutto regolare. Ci hanno detto successivamente erano decaduti alcuni certificati, causa modifiche normative. Da due anni l’autorizzazione dura 120 giorni, poi bisogna rimuovere. Ad aprile abbiamo presentato la richiesta per l’autorizzazione al Genio civile. Noi non abbiamo aggiunto un centimetro rispetto alla situazione originale. Quei 160-180 metri su oltre 3.000 tra superficie coperta e scoperta, erano lì fin dall’inizio. Approvati da due Commissioni».  

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