Cocoricò Riccione, vandali e sciacalli in pista

Gli oggetti rubati venduti on line come cimeli. Danneggiati arredi e vetrate del locale

Quel che resta del Coccoricò, simbolo delle notti romagnole (foto Alive)

Quel che resta del Coccoricò, simbolo delle notti romagnole (foto Alive)

Rimini, 30 luglio 2019 - La 'piramide' è al buio da mesi, e in pista (per ora) c’è spazio solo per vandali e ladri. E anche per gli sciacalli che, da settimane, saccheggiano il Cocoricò per poi vendere on line pezzi e oggetti trafugati dalla discoteca. Un finale che somiglia tanto a quello del Paradiso di Rimini, che è stato devastato da ladri e balordi per anni, prima che venisse venduto all’asta.

Le sorti del Cocco invece, per ora, restano incerte. L’unica certezza è il fallimento della società di gestione decretato a giugno dal tribunale, anche se il tempio della notte riccionese era chiuso già da mesi. Nelle ultime settimane vanno ripetendosi furti e danneggiamenti fuori e soprattutto dentro il locale, e non si tratta solo di bravate di qualche ragazzino annoiato. C’è infatti chi si introdotto nel Cocoricò per rubare pezzi del locale, oggetti, fotografie e altro, per poi rivenderli al miglior offerente sulla Rete.

Un saccheggio in piena regola che ha mandato su tutte le furie anche il Principe Maurice (al secolo Maurizio Agosti), che è stato, con le sue performance e i suoi costumi bizzarri, uno dei protagonisti indiscussi di tante notti del Cocco. «Tra le cose sottratte ci sono anche alcune mie fotografie esposte negli uffici. Lo scopo penso sia quello di mettere in vendita memorabilia varie del locale per gli appassionati. Ebbene, lancio una maledizione a chi si macchierà di riciclaggio di una sola vite di quel posto. Primo: perché è un reato e si potrebbe risalire facilmente al venditore e al compratore. Secondo: perché il valore affettivo è inestimabile e non c’è somma che potrebbe compensare la mancanza di queste testimonianze».

Anche la proprietà del Cocoricò è venuta a conoscenza dei furti e dei danneggiamenti all’interno del locale. «Non abbiamo ancora il quadro chiaro della situazione, perché al momento il locale non è nella nostra disponibilità, ma in quella del curatore (Francesco Bugli, ndr) che è stato nominato dal tribunale dopo il fallimento», premette l’albergatore Lorenzo Spadini, che è il proprietario dell’immobile.

«Da quanto ne sappiamo noi sono state già rotte alcune vetrate, danneggiati vari impianti e arredi, e sono stati rubati parecchi oggetti dalla discoteca – continua Spadini – Anche a noi risulta che qualcuno abbia cominciato a metterli in vendita ai fan del Cocoricò, come fossero cimeli».

Se Spadini non si sbilancia ancora sul futuro della ‘piramide’, l’intenzione della proprietà è correre ai ripari «per mettere in sicurezza l’immobile e blindare gli accessi, per evitare altri furti e vandalismi. Appena ci sarà consentito farlo, ci metteremo all’opera. Anche perché i primi danneggiati da questa situazione siamo noi...». Della situazione è già stato informato anche il curatore, che potrebbe intervenire già nei prossimi giorni per evitare nuove intrusioni al Cocoricò.