Coltellate alla gola, massacra la moglie Poi si costituisce: "L’ho fatto per gelosia"

La tragedia, Angela Avitabile aveva 62 anni. Il terribile delitto dopo un litigio avvenuto nell’appartamento della figlia. Il marito, Raffaele Fogliamanzillo, coetaneo, ha raggiunto in auto gli uffici della questura e ha confessato l’omicidio

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L’ha uccisa con diverse coltellate (di cui una, fatale, alla gola), poi è uscito di casa, è salito in macchina e si è andato a costituire in Questura. Si chiamava Angela Avitabile, aveva 62 anni e lavorava come donna delle pulizie, la vittima del brutale femminicidio consumatosi venerdì scorso verso le 21 in un appartamento di via Portogallo. A toglierle la vita è stato il marito, Raffaele Fogliamanzillo, originario di Torre Annunziata, suo coetaneo, utilizzando un coltello a serramanico che gli era stato regalato proprio dalla moglie. L’uomo soffre di sindrome ansiosa depressiva, con sintomi riconducibili al bipolarismo: disturbi per i quali è seguito da anni dal Centro di igiene mentale di Rimini. Agli inquirenti ha raccontato di aver agito perché accecato dalla gelosia: era convinto che la donna lo avesse tradito più e più volte, ma la sua – almeno secondo la tesi dell’inquirenti – era una ossessione senza fondamento, legata molto probabilmente alla sua patologia, per la quale si sottoponeva a un trattamento di ansiolitici e psicofarmaci.

L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Paolo Gengarelli. Fogliamanzillo, difeso dall’avvocato Viviana Pellegrini, si trova in carcere ai ‘Casetti’, accusato di omicidio aggravato dal vincolo di parentela, in attesa dell’interrogatorio di garanzia in programma domani davanti al gip del tribunale di Rimini.

L’intera vicenda si è svolta tra le 21 e le 22 di venerdì scorso. A quell’ora la donna si trova nell’appartamento della figlia, che è uscita a cena con il marito e le ha chiesto di badare ai nipotini, di 3 e 7 anni, che stanno già dormendo in un’altra stanza e non assisteranno alla scena. Fogliamanzillo è invece nell’appartamento prospiciente, quello in cui abita insieme alla moglie, situato sullo stesso pianerottolo della palazzina di via Portogallo. Le porte delle due abitazioni sono aperte e i coniugi discutono a voce alta. Il motivo è sempre quello: la folle gelosia dell’uomo, che ancora una volta accusa la compagna di tradirlo con il fratello del genero, di quindici anni più giovane. La donna è abituata alle sue scenate di gelosia e alle accuse che le rivolge. Quando lui inizia ad aggredirla non c’è verso di farlo ragionare. Stavolta però la discussione è più accesa del solito, volano parole grosse, da una parte e dall’altra. A un certo punto marito e moglie si ritrovano faccia a faccia, in cucina, ma lui ha in mano un coltello a serramanico.

Agli inquirenti riferirà che non era sua intenzione ucciderla: era di là in cucina, che stava tagliando dei limoni, quando se lo è ritrovato in mano, senza nemmeno capire come, poi è avvenuto tutto molto rapidamente, nel giro di pochissimi secondi. Fogliamanzillo lascia cadere l’arma. Non chiama il 118 o le forze dell’ordine, ma scende di sotto e sale in macchina per dirigersi in Questura. Mentre è in viaggio telefona alla figlia, e le racconta di aver fatto una cosa molto brutta alla madre. Poi chiama anche il fratello, a Napoli, ma quello non risponde.

Sono ormai le 22 quando arriva in piazzale Bornaccini, dove viene ascoltato dagli agenti della Squadra mobile, ai quali confesserà il delitto. La figlia, nel frattempo, ha allertato carabinieri e Volanti, che si precipitano in via Portogallo, dove trovano il corpo senza vita di Angela. Agli inquirenti il 62enne dirà di aver perso la testa, spinto dal sospetto insensato di una relazione extraconiugale, e di aver sperato fino all’ultimo che la moglie non fosse morta. La Procura ha disposto un’autopsia sul corpo della vittima. "Si allunga purtroppo l’elenco dei femminicidi commessi nel nostro Paese dall’inizio dell’anno – ha detto il questore di Rimini, Rosanna Lavezzaro, durante la conferenza alla presenza del Procuratore Capo Elisabetta Melotti –. Un’emergenza drammatica, che vede forze dell’ordine, istituzioni e mondo dell’associazionismo in prima linea per contrasrla".

Lorenzo Muccioli