
Il festival ‘Into the blue’ affronta gli effetti delle attività umane e del cambiamento climatico sull’ecosistema marino .
Lepri e pappagalli, ma in acqua. Si chiamano così ma sono pesci che si stanno avvicinando all’Adriatico. Le cosiddette specie aliene vengono spinte fin sulle coste dall’uomo. "Una conseguenza dell’ampliamento del canale di Suez, e dal cambiamento climatico. Oltre a queste si stanno ambientando nel sud del Mediterraneo, e stanno risalendo verso l’Adriatico, specie nuove anche pericolose e velenose", ci spiega Sauro Pari presidente di Fondazione Cetacea, che assieme al Club Nautico di Rimini e ai Comuni di Rimini e Riccione propone anche quest’anno Into the blue. Il festival, attraverso conferenze, documentari, laboratori e momenti da vivere assieme sui fiumi e in spiaggia, vuole avvicinare le persone alla comprensione del mare, per affrontarne le sfide presenti e future. Il festival è partito ufficialmente ieri con il clean up lungo il fiume Marecchia e la presentazione nel pomeriggio del podcast sull’Oceano prodotto dagli studenti del Liceo Serpieri in co-progettazione con Rimini Blue lab. Sono tanti gli appuntamenti che si divideranno tra Rimini e Riccione. In Cineteca a Rimini domenica alle 21 sarà proiettato Breath, di Ilaria Congiu, un viaggio che intende esplorare gli effetti del cambiamento climatico sul mare, l’inquinamento e la pesca industriale. A Riccione saranno tre gli appuntamenti previsti domani. Nella sede di Fondazione cetacea si parlerà di nidi di tartarughe. Sempre in Fondazione si svolgeranno laboratori per bambini, mentre in serata, alle 21 al palazzo del Turismo, l’inaugurazione ufficiale del festival avverrà con ‘Tropico Mediterraneo: viaggio in un mare che cambia’ con il giornalista Stefano Liberti. Sarà un monologo multimediale con accompagnamento musicale durante il quale si tratteranno le conseguenze in mare della crisi climatica, e dell’eccessivo sfruttamento delle sue risorse. Intanto a Rimini, lunedì in via dei Cavalieri si terrà un seminario dal titolo ‘il pesce in tavola: salute, memoria e tradizione’. Tanti appuntamenti fino al 15 giugno, per guardare a come sta cambiando il mare, ma anche a come salvaguardarlo. Al proposito, Sempre Pari lancia un monito. "Il rigassificatore. Ce n’è già uno a Porto Viro, ma ora ne vogliono fare un altro a Ravenna, a 60 chilometri da qui. Abbiamo già verificato come il primo rigassificatore ha cambiato il clima nell’area. Per tre miglia c’è una totale assenza di pesce, e abbiamo trovato tartarughe marine morte. Adesso si fa un secondo impianto poco distante da qui. Ritengo che cambierà molto l’andamento della pesca e le condizioni di salute del mare".