Rimini, fu ucciso e gettato in un lago. La compagna sposa il cugino del killer

Si sono conosciuti e poi innamorati su Facebook

Dritan Demiraj indica agli inquirenti il punto dove è stato gettato il corpo

Dritan Demiraj indica agli inquirenti il punto dove è stato gettato il corpo

Rimini, 20 gennaio 2018 - Una storia di destini incrociati. Dove una donna finisce con lo sposare il cugino del killer che ha ammazzato il padre di sua figlia. Chantal Facchini, ex compagna di Silvio Mannina, è ora la moglie di un altro Demiraj, parente stretto di Dritan, il killer albanese che ammazzò due persone per vendicare un tradimento. Un matrimonio che per la famiglia di Mannina è stato come uno schiaffo in pieno volto.

Lei vive nella zona di Faenza, e nel processo per il duplice omicidio si era costituata parte civile per conto della figlioletta. Ma non è stato nell’aula di Corte d’Assise che i due si sono incontrati. Ad avvicinarli sarebbe stato Facebook, l’ennesima conferma di quanto e di cosa la rete sia capace di creare. Contattata, Chantal sceglie di non dire una parola sul suo matrimonio. Quanto a lui, dicono, è un bravo ragazzo, uno che lavora e che non ha niente a che fare con il suo famigerato cugino. Ma la beffa della sorte ha voluto che ora Chantal porti il cognome dell’uomo che ha ammazzato il suo ex convivente.

Dritan, condannato all’ergastolo è da un pezzo lontano anni luce da tutto, dopo l’aggressione subita in carcere e che l’aveva quasi ridotto a un vegetale. Con il tempo le sue condizioni sono leggermente migliorate, ma non ricorda più nulla di quello che ha fatto, la sua memoria è a brevissimo termine ed è inutile dirgli che ha sulla coscienza la morte di due persone: quella di Silvio Mannina e di Lidia Nusdorfi, la madre dei suoi figli. Uccisa a coltellate nel sottopasso di una stazione perchè l’aveva tradito. Viste le condizioni in cui versa, la Giustizia l’ha reso libero, e ora i suoi genitori si stanno organizzando per trasferirlo in una struttura in Albania. La sua complice e amante, Monica Sanchi, è invece inchiodata a un letto d’ospedale per una malattia che non le lascia scampo.

MA questo matrimonio, la famiglia di Silvio proprio non riesce ad accettarlo. La sorella, Simona Mannina, si dice sconvolta e prima delle nozze più volte aveva presentato istanza al Tribunale dei minori, per impedire che la nipotina frequentasse il cugino dell’uomo che ha ucciso suo fratello. Non ha ottenuto nulla, moglie e marito non sono colpevoli di niente, se non di essersi innamorati. Il risultato è che le due famiglie di sono allontanate al punto che nonna e zia non vedono più la nipote. «So che può sembrare brutto da parte nostra allontanarci dalla bambina – dice Simona – che ora potrei vedere solo alla presenza di un assistente sociale. Ma non ce la faccio, se dovesse poi cominciare a chiamarlo papà... Lui sicuramente è un bravo ragazzo, ma si chiama Demiraj».