"Con i dehors abbiamo pescato i turisti"

Bilancio positivo per la stagione d’esordio del ristorante Bell’Aria, il secondo a utilizzare le contestate ’casette bianche’ sul portocanale

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"Ci abbiamo creduto, comprando l’immobile a un’asta in pieno Covid, nel novembre 2020, quando molti ristoratori pensavano di abbandonare, e dopo la prima estate il bilancio del ristorante sul porto, il Bell’Aria, è super positivo: la scelta dei utilizzare i due dehors esterni è stata vincente". Gongolano Nicola Calò, origini campane ma romagnolo d’adozione, e Enrico Giovannini, volto noto dei più celebri locali della riviera degli anni d’oro, dal Paradiso al Bandiera Gialla.

"Abbiamo rifatto completamente il locale, un lavoro durato un anno – spiega Calò – investendo parecchio. E abbiamo scommesso, puntando su piatti che vanno un po’ fuori dalla tradizione romagnola, ma rigorosamente con prodotti feschi pescati, a cura dello chef Pasquale Ferraro, che ha rivoluzionato la linea del locale, dalla cucina. E i dehors esterni hanno fatto la differenza, un valore aggiunto per l’attività". Questione controversa quella dei dehors, le famigerate ’casette bianche’ sul porto. Progettate e realizzate dalla precedente amministrazione comunale, sono state al centro di polemiche, per l’aspetto estetico e per il totale inutilizzo, protrattosi per anni. Con l’unica eccezione del ristorante Capitan Bagati, che ne ha ’occupato’ uno, con buoni risultati. Seguito dopo qualche anno dal Circolo Nautico. E questa estate, forse un po’ a sorpresa, da un altro ristorante, appunto il Bell’Aria.

"Abbiamo aperto i battenti il 10 marzo, e l’utilizzo degli spazi esterni è un stato da subito un bel biglietto da visita, anche per la città. Ci ha anche aiutato il fatto che spesso la strada che c’è tra l’interno del ristorante e i dehors, l’ultimo tratto di viale Pinzon, nel mese di agosto è stata chiusa, per i tanti eventi in cartellone, il che ha aiutato il nostro lavoro e il transito dei camerieri".

"Il nostro auspicio è che altri ristoranti utilizzino i dehors che hanno di fronte – prosegue Calò – a partire da quelli sull’altra sponda del porto, lato Bellaria, cioè Barlson e La Baracca. Ma non solo. Più siamo e meglio è, l’ideale sarebbe creare una sorta di polo della ristorazione nella zona del porto, per residenti, persone delle città vicine, turisti". Con l’autunno gli spazi esterni sono stati ’congelati’, riguardo all’utilizzo ristorativo. "Però sarebbe bello – chiosano i titolari – che l’amministrazione comunale nei mesi più freddi li utilizzasse per mostre e iniziative varie, in modo di creare un ulteriore motivo di attrazione per questa zona".

Mario Gradara