Tampone ai vaccinati per discoteche, favorisce feste abusive

L’allarme di Indino, Silb: se il governo introdurrà l’obbligo del test anche ai vaccinati, si amplierà il fenomeno delle feste non autorizzate

Gianni Indino, presidente del Silb Fipe regionale

Gianni Indino, presidente del Silb Fipe regionale

Il tampone per entrare in discoteca sarebbe una mazzata per le attività. Ma non è solo questo il problema che intende sollevare Gianni Indino, presidente del Silb Fipe regionale. Alla notizia del tampone anche per i vaccinati così da accedere in discoteca “è dilagata l’organizzazione di feste abusive. Ci arrivano segnalazioni da tutta la regione di organizzatori senza scrupoli, che stiamo provvedendo a segnalare a nostra volta".

Solo un mese fa per le discoteche sembrava si aprisse una fase nuova. Halloween aveva segnato il risveglio del settore e dopo quelle serate tanti avevano creduto in una effettiva ripresa a suon di pienoni ad ogni apertura. Certo, si trattava di pienoni nel rispetto della norma attuale, ovvero capienza ridotta al 50%, ma era bastata a ridare fiducia a un settore che per un anno e mezzo era rimasto tagliato fuori da ogni possibile ripresa. Ed invece ecco arrivare lo spettro del tampone anche ai vaccinati per poter entrare. In realtà la china era cominciata un paio di settimane fa con l’introduzione del Super Green pass. I giovani sono tra le fasce di età meno vaccinate, di conseguenza anche le prenotazioni nei locali ne avevano risentito tanto che alcuni imprenditori avevano cominciato a rivedere la programmazione. Ora arriva lo spettro dei tamponi. "Se diventasse realtà il provvedimento letto nelle anticipazioni di stampa, ovvero che anche chi è in possesso del Green pass rafforzato dovrà sottoporsi ad un tampone per frequentare i locali da ballo – riprende Gianni Indino - significherebbe dare avvio ad una deregulation totale facendo dilagare l’abusivismo. Sono certo che la maggior parte dei ragazzi non accetterà di spendere ulteriori soldi per il tampone in aggiunta al vaccino a cui si è sottoposto con la sicurezza di poter tornare a vivere la socialità. Questo eventuale nuovo obbligo rischia di far diventare ingestibile il problema delle feste abusive".

Al momento i locali stanno a guardare. Tra Natale e Capodanno si concentrano il maggior numero di serate e di conseguenze di incassi. Dover rivedere la programmazione significherebbe perdite consistenti, ma alcuni lo stanno già facendo. Il Living a Misano ha deciso di togliere le due serate natalizie, spiega il titolare Franco Recchia, puntando sul Capodanno, forti anche di una collaborazione con il laboratorio di analisi Mendel per i tamponi.

Piove sul bagnato. "I locali erano già stati penalizzati dall’introduzione del Super Green pass - racconta Claudio Berardi da oltre 25 anni nel settore dell’organizzazione dei servizi per i locali -. A Natale alcuni hanno già deciso di chiudere dopo la diminuzione avvenuta per l’entrata in vigore del nuovo decreto il 6 dicembre. Resta il Capodanno ma il tampone sarà penalizzante, e senza locali molti si ritroveranno nelle case con rischi sanitari maggiori. Colpendo così il settore in questo periodo si rischia di perdere il periodo invernale e rivedere le aperture a Pasqua".

Andrea Oliva