"Con queste restrizioni non apriamo gli hotel"

Esplode la rabbia degli albergatori dopo il nuovo decreto del governo. L’Aia: "Meglio la chiusura, i turisti resteranno a casa o andranno all’estero"

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"Voglio credere che il mantenimento del coprifuoco alle 22 fino al 31 luglio sia una svista, un refuso. Se fosse una scelta sarebbe gravissimo. E a quel punto meglio se gli alberghi della riviera chiudono e stop". Ha un diavolo per capello la presidente Aia Rimini, Patrizia Rinaldis. Che commenta i contenuti del nuovo decreto sulle riaperture, firmato del premier Draghi, che tra le restrizioni comprende il mantenimento del coprifuoco per parte della stagione balneare. "Se non cambia quel limite orario – prosegue Rinaldis – non si può ’pretendere’ che i turisti vengano in vacanza. Per il semplice fatto che l’obbligo di rientrare in albergo alle ventidue, ma lo stesso vale se fossero le ventitré, trasforma le ferie in nuove restrizioni. La vacanza per definizione è libertà, ritorno alla normalità, anche se i turisti hanno imparato già dallo scorso anno che certe regole - dai distanziamenti alle igienizzazioni - vanno rispettate, come è successo l’estate scorsa. In più ora abbiamo la campagna vaccinale in corso".

"La regola del coprifuoco non mi risulta esserci in nessuno dei Paesi nostri competitors esteri – insiste Rinaldis –. Il rischio è che parte dei turisti resti a casa, parte scelga Grecia, Spagna o Croazia per l’estate. L’Ue dovrebbe stabilire regole uguali per tutti". "Già dai primi rumors dei giorni scorsi sul coprifuoco – conclude la presidente Aia – siamo stati sommersi di telefonate dove ci chiedono come stanno le cose, se è vero, se hanno capito bene. Qualcuno comincia già a pensare a mete estere. E noi dobbiamo fare l’interfaccia delle decisioni del governo".

"Non è pensabile mandare a letto i turisti alle dieci di sera – fa eco Gianluca De Luigi, direttore de Le Rose Suite Hotel –. Abbiamo già fatto l’estate scorsa in sicurezza con il Covid e senza vaccinati. Ora ci sono le vaccinazioni, mi auguro il coprifuoco alle 22 - stessa cosa se fossero le 23 o anche mezzanotte - sia provvisorio e sparisca. Anche perché se ci salta questa estate è un dramma". "Con lo stop alle dieci di sera non verrà in vacanza nessuno, sarebbe un problema gigantesco", attacca Yendry Bertozzi, hotel Carlton Beach. "Nel 2020 la situazione era meno rigida, ma senza limite alle dieci di sera – osserva Antonio Carasso, presidente Promozione alberghiera –, e oggi ci sono i vaccini. Quel coprifuoco farebbe saltare l’estate agli alberghi, e sarebbe un dramma peggiore per bar, pub, ristoranti". "Il coprifuoco alle 22 rischia di far affondare la stagione – taglia corto Corrado Della Vista, Eurhotel –, e poi come fai a contenere decine di migliaia di persone dentro le strutture ricettive, mandi l’esercito?". Il premier Draghi si è detto disponibile a rivalutare il coprifuoco tra 15 giorni, in base al trend pandemico.

Mario Gradara