Concessioni balneari: quanto costano oggi a Rimini

La sentenza del Consiglio di Stato mette fine ai canoni stracciati pagati finora dagli operatori. Gestire la spiaggia costerà di più

La spiaggia di Rimini vista dall'alto

La spiaggia di Rimini vista dall'alto

Rimini, 13 novembre 2021 - Quanto costa (all’anno) un metro di spiaggia ai bagnini? Poco, pochissimo fino a oggi: bastano un euro e 28 centesimi, il costo di un caffè, per il canone demaniale annuo. E uno dei capisaldi della sentenza del Consiglio di Stato che ha affossato la legge che prorogava le concessioni fino al 31 dicembre 2033, riguarda proprio gli attuali canoni corrisposti da chi ha in concessione un’attività in spiaggia. Troppo basso, secondo i giudici, l’affitto pagato da bagnini, ristoratori, mosconai: va rivisto. La riforma che dovrà varare il governo in vista delle scadenza delle concessioni, che scadono – così ha stabilito il Consiglio di Stato – alla fine del 2023, non potrà non tener conto della revisione dei canoni. Questione vecchia e stravecchia quella dei canoni. I bagnini di Rimini hanno sempre ribattuto facendo notare che il canone è solo una parte (e nemmeno quella principale) dei costi fissi che devono sostenere.

"Addio spiaggia? Prendo una ruspa e abbatto tutto"

Ma vediamo quanto pagano gli operatori di spiaggia. Nella zona per ombrelloni e lettini il canone annuo è di 1,28 euro al metro. La parte occupata da cabine e strutture "di non facile rimozione" costa 2,14 euro al metro. Discorso diverso per bar e ristoranti di spiaggia: pagano un canone minimo annuo di 2.500 euro, ma da quest’anno, perché prima era di 363 euro... Un ristorante stellato come Guido, a Miramare, o quelli del Turquoise o del Tortuga, per citarne alcuni, pagano 2.500 euro. Per tutti, oltre al canone, si aggiunge l’imposta regionale: 125 euro annui.

Per gli stabilimenti il conto sale, avendo a disposizione molti più metri quadrati, ma neanche tanto. Nella zona di Rimini nord, dove la spiaggia è più corta, tanti stabilimenti versano in media 3mila euro. Uno dei più piccoli, il 58 a Torre Pedrera (solo 1785 metri), paga 2.500 euro di canone e 125 di imposta regionale. Ne versa invece 66.413 (e 3.320 di imposta regionale) il maxi bagno di San Giuliano, che riunisce diversi stabilimenti con una superficie totale di oltre 60mila metri quadrati.

Nella ’classifica’ subito dopo viene la spiaggia del Grand Hotel, che vanta oltre 14mila metri di superficie: il canone versato è di 40.850 euro, 2.042 l’imposta regionale. Nella zona da Marina centro a Miramare i canoni oscillano, in media, tra gli 8mila e i 10mila euro. Il bagno 62 di Mauro Vanni, il presidente della cooperativa bagnini, paga 12.175 euro. Quelli gestiti dalla parlamentare della Lega Elena Raffaelli, l’87 e l’88, pagano rispetivamente 8.378 e 7.251 euro. In zona sud uno dei bagni che paga di più è il 149 a Miramare: 16.816 euro di canone. ma.spa.