REDAZIONE RIMINI

Concessioni balneari: "Non esiste nei fatti nessuna proroga al 2027"

Tiziano Ugoccioni, avvocato amministrativista, atteso venerdì a Rimini "Il Decreto Salva Infrazioni ha stabilito solo il termine entro il quale Comuni o Regione devono indire le nuove procedure e disporre le assegnazioni" .

Tiziano Ugoccioni, avvocato ed esperto di concessioni marittime

Tiziano Ugoccioni, avvocato ed esperto di concessioni marittime

Nel pomeriggio di venerdì, nella sala convegni del Centro Sgr si svolgerà un convegno sulle principali novità in tema di concessioni demaniali marittime. Presenti magistrati del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti. Tra i relatori c’è Tiziano Ugoccioni, avvocato amministrativista milanese di origine romagnola, esperto in materia e consulente di associazioni balneari e di amministrazioni.

Perché avete scelto di non far intervenire esponenti politici o delle categorie? "Il Convegno ha un taglio strettamente tecnico-giuridico. Gode del patrocinio dell’Ordine degli Avvocati e dei Commercialisti di Rimini che riconosceranno crediti formativi. Per questa ragione abbiamo ritenuto opportuno far intervenire solo noti giuristi ed esperti in materia. Politici e organizzazioni di categoria sono i benvenuti perché l’intento del convegno è proprio quello di fornire un quadro realistico di una situazione molto complicata e spunti per possibili soluzioni. Non sarà facile attuarle, perché si tratta di garantire lo svolgimento di gare rispettose dei principi di concorrenza di origine comunitaria e, nello stesso tempo, di tutelare le comprensibili aspettative e il patrimonio imprenditoriale e umano delle piccole imprese balneari. Sono loro che hanno garantito la conservazione dei nostri litorali e il regolare svolgimento delle stagioni turistiche".

Secondo lei sarà realmente possibile conciliare le gare con la tutela, anche economica, dei concessionari uscenti. "Questa è sicuramente la parte del problema più difficile da risolvere tenuto conto che molti operatori, confidando nelle varie proroghe che si sono succedute, hanno fatto investimenti che ora sono messi a rischio. Vedremo cosa diranno al riguardo i criteri ministeriali di prossima pubblicazione. Per il momento l’unico dato certo è che le concessioni sono da ritenersi tutte scadute al 31 dicembre 2023 e che le uniche proroghe valide sono quelle di ordine tecnico disposte dagli enti concedenti (Comuni o Regioni) per la predisposizione e la conclusione degli atti di gara. Qualsiasi altra proroga, anche se prevista da un atto legislativo, è da considerarsi come non esistente, e dunque disapplicabile, perché assunta in violazione delle norme dell’Unione Europea".

Ma come? In tanti hanno parlato di una nuova proroga introdotta dal Decreto Salva Infrazioni fino al 2027… "Il Decreto Salva Infrazioni, se letto correttamente, in verità non dice questo. Il 2027 è infatti solo il termine, ragionevole, entro il quale Comune o Regione devono indire le nuove procedure e poi disporre le conseguenti assegnazioni. In altri termini non si tratta assolutamente dell’ennesima proroga. Ogni diversa interpretazione emersa in sede di contenzioso è stata infatti puntualmente censurata dai giudici amministrativi".

Al convegno avete invitato anche un noto giurista giudice della Corte dei Conti, per quale ragione? "Ci è sembrato interessante esaminare la vicenda anche sotto il profilo della responsabilità contabile. Si tratta di un aspetto fondamentale al quale non è mai stato dato il giusto risalto. Quasi superfluo ricordare che la mancata indizione e conclusione delle gare potrebbe implicare un danno alle Casse dello Stato per mancato introito di nuovi maggiori canoni derivanti dalle gare se fossero state poste in essere tempestivamente. L’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, già nel 2021, invitava le amministrazioni concedenti a valutare appieno il reale valore del bene demaniale oggetto di concessione e, conseguentemente, a far sì che l’entità dei canoni concessori fossero oggetto della procedura competitiva".