Gas, a Rimini Confindustria accende le trivelle

Il presidente Bozzi: "Riattiviamo le piattaforme in Adriatico per estrarre gas". No dei Verdi: "È pericoloso"

Roberto Bozzi (Confindustria)

Roberto Bozzi (Confindustria)

"Riattivare le piattaforme in Adriatico per l’estrazione del gas". Roberto Bozzi presidente di Confindustria Romagna non si ferma a questo chiedendo anche "di rimuovere i vincoli di ricerca ed estrazioni nuove". Confindustria accende le trivelle in Adriatico con l’intento di darvi un ulteriore impulso dopo che in Assemblea regionale si è formata una larga rappresentanza di partiti decisi a chiedere alla giunta Bonaccini la riattivazione delle trivellazioni sulle piattaforme esistenti in mare davanti alle nostre coste. Un fronte bipartisan che va da Fratelli d’Italia a Lega, Forza Italia, Partito democratico e Luista Bonaccini. Ma che fine hanno fatti i pericoli delle estrazioni? E’ la domanda che si pongono quelli di Europa Verde. "Sono note le ragioni per le quali le trivellazioni sono state bloccate nel 2016. Provocano l’aumento della subsidenza mettendo a rischio Ravenna e Venezia, l’incremento della ingressione salina nel Delta del Po, aumenta l’erosione delle coste". Motivazioni che oggi fanno meno breccia nelle convinzioni dei partiti e non la fanno affatto in quella di Confindustria. Per Bozzi è "urgente diversificare il più possibile le fonti di approvvigionamento energetico, muovendosi parallelamente su tutti i fronti possibili per contenere il caro energia".

Non c’è tempo per indugiare, sottolinea Confindustria. Per Bozzi non è pensabile limitarsi a dare il via alle trivellazioni in Adriatico per le piattaforme esistenti. Serve ben altro. Ed eccole le idee del presidente: "Tra qualche settimana nelle case e negli uffici si potrà spegnere il riscaldamento, ma le imprese continuano a produrre tutto l’anno, senza dimenticare che è dalla vendita del gas che Putin ricava il finanziamento dell’economia di guerra e delle atrocità disumane perpetrate in Ucraina. Occorre quindi agire quanto prima su tutte le direttrici possibili" a partire dal "potenziamento le estrazioni attive, che comunque contribuiranno per pochi punti percentuali al nostro fabbisogno". Poi serve "rimuovere i vincoli a ricerca ed estrazioni nuove, accelerando sulle rinnovabili, aumentando gli approvvigionamenti dai mercati diversi da quello russo. Qui abbiamo le strutture per ospitare rigassificatori offshore. Non fare anche una sola di queste cose significa continuare ad esporci a un ricatto geopolitico intollerabile".

Andrea Oliva