Contagi covid, Ausl Romagna: "Il picco a Natale"

Raffaella Angelini (Ausl): "Pressione sugli ospedali inferiore a quella dell’anno scorso. Ma non dobbiamo abbassare la guardia"

Covid, il picco potrebbe essere a Natale

Covid, il picco potrebbe essere a Natale

Rimini, 21 novembre 2021 - I numeri dicono tutto. Descrivono uno scenario caratterizzato dall’aumento dei contagi, ma anche una differenza sostanziale rispetto all’anno scorso. "Abbiamo meno casi e una pressione sugli ospedali inferiore" osserva Raffaella Angelini, direttore del dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl Romagna. A Rimini sono 24 le persone ricoverate (2 in terapia intensiva) sulle 114 in Romagna.

Covid oggi: il bollettino dei contagi in Emilia Romagna del 21 novembre 2021

Raffaella Angelini, direttore del dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl Romagna
Raffaella Angelini, direttore del dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl Romagna

Tutta un’altra storia nel confronto con il 2020: è l’effetto vaccino? "Certo, è evidente. I numeri parlano chiaro". Cioè? "Prendiamo come riferimento i dati settimanali di questo periodo: abbiamo, in territorio romagnolo, 1.800 casi circa e poco più di 110 persone ricoverate. Nel 2020 i contagi erano 3.700, quindi più del doppio, e i ricoverati 464. Non serve aggiungere altro". Ma la crescita dei contagi comincia a destare preoccupazione? "L’andamento della curva epidemiologica è simile a quello del 2020, pur in presenza di numeri assoluti e scenari differenti. L’aumento c’è e ci dice che non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia nella lotta al virus". L’Emilia Romagna è sotto la soglia del 10% per cento di ricoverati nelle terapie intensiva: il ritorno alla zona gialla è una prospettiva lontana, almeno per ora? "Al momento sì, siamo lontani dai parametri che impongono la zona gialla. Il vaccino è l’arma migliore che abbiamo, insieme al rispetto delle regole". Dall’utilizzo delle mascherine al distanziamento. "Dobbiamo sempre tenere a mente le 3 m: mascherine, mani che vanno igienizzate e metro di distanziamento. Queste precauzioni restano fondamentali. Rispetto all’anno scorso è cambiato anche il virus, siamo in presenza di una variante più contagiosa. Sbaglia chi pensa che la malattia faccia meno paura. I numeri relativi alla pressione ospedaliera sono più bassi perché la popolazione è più protetta. Ma un non vaccinato corre lo stesso rischio di prima". Quando è previsto il picco di questa nuova ondata? "Probabilmente nel periodo natalizio, come accaduto lo scorso anno. Ma al Natale manca un mese e a fare la differenza saranno come sempre i comportamenti individuali. Per questo ribadisco che l’attenzione deve restare massima. Lo scenario è certamente migliore di quello del 2020, ma tutti devono continuare a fare la propria parte". Rimini è la provincia con la minore percentuale di vaccinati in regione: è al 77% per prime dosi somministrate. "Bisogna allargare il più possibile la platea di vaccinati, questo vale in assoluto. Stiamo per partire con la somministrazione delle terze dosi ai cittadini tra i 40 e i 59 anni, fascia ampia di popolazione, e auspichiamo una buona risposta". La possibilità di sottoporsi alla dose booster senza prenotazione risponde alla logica di facilitare l’accesso al vaccino? "Sì, abbiamo scelto di partire così. È una situazione non paragonabile a quella delle prime dosi, non tutti potranno sottoporsi al vaccino da subito. Molti lo faranno nelle prossime settimane, quando saranno passati i sei mesi dal completamento del ciclo primario. Noi siamo pronti ad adattare le strategie ai cambiamenti".