Corna e cartonati, la fiera diventa virtuale

Annullata per decreto, San Martino sopravvive con allestimenti, musica e sapori per le vie del centro storico di Santarcangelo

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La fiera di San Martino è stata annullata, ma lo spirito della ’festa dei becchi’ di Santarcangelo è più forte di tutto. Resiste anche al virus e ai Dpcm. E chi passa in questi giorni da Santarcangelo potrà comunque respirare "l’aria di San Martino", nonostante manchino le tradizioniali bancarelle, il lunapark, le osterie di strada dove gustare salsiccia, cipolla, pollo allo spiego e gli altri piatti tipici.

Da un paio di giorni camminando lungo strade e piazze di Santarcangelo si possono incontrare alcuni personaggi caratteristici della fiera di San Martino. Sono fotografie a grandezza naturale di donne al girarrosto, cantastorie e altre figure tipiche della fiera. Per le strade si ascolta - in filodiffusione - la musica dei cantastorie, e si possono ammirare alcune fotografie storiche della fiera. Un’intuzione del Comune e di Blu Nautilus (la società che organizza le fiere per conto dell’amministrazione) per salvare l’atmosfera della ‘festa dei becchi’, una degli eventi più antichi della città. Ma la fiera non è solo virtuale. Tanti negozi e locali hanno allestito vetrine speciali per ricordare che questi sarebbero stati (senza la pandemia) i giorni di San Martino.

Una tradizione da vedere e anche da gustare, nei ristoranti e nelle altre attività che in questi giorni servono piatti e prodotti tipici della fiera. Chi non riesce a comprarli o a fermarsi a pranzo per gustarli, può sempre ordinare i ’sapori di San Martino’ e farseli consegnare direttamente a casa. I locali e anche alcuni negozi si sono organizzati con il delivery, e Toc Toc (il servizio di consegna a domicilio di Santarcangelo) ha ideato menu speciali proprio per San Martino, portando nelle case dei santarcangiolesi e non solo i piatti tipici.

"Per noi operatori di Santarcangelo non è stato facile rinunciare a un evento importante come la fiera di San Martino, che ogni anno porta in città circa 100mila presenze – ricorda Nino Conti di Città Viva (l’associazione che riunisce gli operatori del centro storico) – In questi giorni deve prevalere il senso di responsabilità di tutti, ma non ci sembrava giusto rinunciare del tutto a San Martino. Per questo ci siamo attrezzati per proporre i sapori e il clima della fiera". E a salvare la tradizione ci pensano anche le famose corna, simbolo della fiera, che sventolano come sempre dall’Arco di piazza Ganganelli. Per respirare ancora di più l’aria di San Martino.

ma.spa.