Coronavirus Rimini, i furbetti dell’autocertificazione. Oltre 5000 controlli, 30 denunce

Hanno dichiarato di uscire per fare la spesa ma si trovavano molto lontano dalle loro abitazioni. L’assessore Sadegholvaad annuncia più controlli per Pasqua

Controlli a tappeto della Polizia locale

Controlli a tappeto della Polizia locale

Rimini, 8 aprile 2020 - "Sto portando il mangime al reptilarium di un conoscente, è cibo per i serpenti"; "Sono andato a vedere il primogenito appena nato di mio amico"; "Torno dalla mia seconda casa di Riccione, ho controllato la buca della posta".

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Sono alcune delle autodichiarazioni – ben 5.366 dall’inizio del lockdown quelle ritirate dalla polizia municipale di Rimini – rilasciate dalle persone controllate mentre andavano per strada a piedi, in bicicletta o un'automobile. Dai primi controlli fatti dalla nuova task-force formata da quattro agenti, attiva da lunedì, sono risultate trenta dichiarazioni false. Con altrettante sanzioni amministrative a carico dei ‘furbetti della passeggiatina’: 400 euro per chi è stato beccato a spasso; 533 euro per chi era alla guida.

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Più una donna denunciata perché, rientrata dall’estero con la figlia minorenne, non ha rispettato la quarantena (mamma e figlia minorenne, intercettate al casello di Rimini sud, sono state anche segnalate all’Ausl). "Le persone controllate dalla municipale sinora sono state 8.704 – spiega il comandante Andrea Rossi -. Di queste, una parte è risultata già durante il controllo ‘documentalmente in regola’, ad esempio medici in servizio. Delle altre, 5.366, da lunedì abbiamo iniziato a verificare le autocertificazioni". Insomma, si controllano gli ‘alibi’. In che modo? "Anzitutto telefoniamo alla persona fermata e gli chiediamo di chiarire meglio quanto scritto e firmato - continua Rossi -. Dopo che ci ha confermato e chiarito le informazioni già rilasciate, ad esempio ‘andavo a lavorare alla ditta x’, noi chiamiamo il datore di lavoro. E verifichiamo i dati, a partire dagli orari e giorni di lavoro, possibili spostamenti e così via. Incrociandoli anche con le banche dati di Ausl, enti pubblici, aziende private. Se le cose non quadrano, parte la sanzione". I motivi di spostamento legittimi sono di tre tipi: salute, lavoro, necessità urgenti (oltre a fare la spesa e recarsi nei negozi aperti vicini a casa). Tutti gli altri non lo sono. Fuorilegge.

Tra i ‘furbetti’ scoperti un residente di Covignano "andato a comprare il pane in via Gambalunga"; un riccionese fermato in piazzale Boscovich, che ha dichiarato: "andavo in farmacia". "L’autocertificazione non è un semplice ‘modulo lasciapassare’ – sottolinea Palazzo Garampi – o una dichiarazione su un foglio che nessuno controlla: non è una cosa da sottovalutare o da prendere con leggerezza". Nei primi due giorni di operatività la task-foce dalla municipale ha fatto ‘matching’, confronto dei dati, verificando le informazioni contenute in 1.050 autocertificazioni con le banche dati messe a disposizione dagli uffici dell’Ausl, da tutti gli altri enti pubblici del territorio regionale e dai datori di lavoro. Obiettivo: limitare il contagio da Covid-19. Chi mette in pericolo la salute altrui rischia una denuncia penale e una multa salata. "Questi controlli sono un’attività necessaria e doverosa - ricorda Jamil Sadegholvaad, assessore a Sicurezza e igiene pubblica - che intensificheremo nei prossimi giorni, parallelamente all’incremento dei controlli su strada previsti per la settimana di Pasqua, con tutte le altre forze dell’ordine".