Coronavirus e bonus vacanza, 500 euro a famiglia

L’impegno del ministro Franceschini. Il sindaco di Rimini, Gnassi: "Colpo pesantissimo, serviranno misure straordinarie"

Turisti in spiaggia a Rimini

Turisti in spiaggia a Rimini

Rimini, 5 aprile 2020 - Una cura da un miliardo di euro per far ripartire il turismo. E’ la cifra che il ministro Dario Franceschini si è impegnato a far stanziare al governo per finanziare il ‘bonus vacanza’. Sono i 500 euro che riceverà ogni famiglia che trascorrerà le ferie in Italia, da poter spendere in alberghi, stabilimenti balneari e altre attività durante il soggiorno. La richiesta di questo provvedimento era stata avanzata in primis proprio dall’Emilia Romagna. Il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore regionale Andrea Corsini avevano chiesto il bonus per far ripartire prima possibile almeno il mercato turistico interno, quello dei vacanzieri italiani, in una stagione che si annuncia durissima e non potrà contare sulle presenze straniere come in passato.

Il ministro Franceschini con il sindaco Andrea Gnassi
Il ministro Franceschini con il sindaco Andrea Gnassi

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Una proposta rilanciata da Andrea Gnassi, che ieri ha parlato personalmente con il ministro Franceschini. Da cui ha avuto rassicurazioni sul provvedimento. "L’emergenza Covid-19 sta colpendo al cuore il settore del turismo – sottolinea il primo cittadino riminese – Per una realtà come la nostra, che ha fatto delle relazioni tra le persone, dell’ospitalità, dell’accoglienza un’industria, è un colpo pesantissimo. Occorre una misura speciale, un provvedimento straordinario. E’ quello che abbiamo chiesto al governo con le Regioni, i Comuni, l’Anci". Un provvedimento "che si caratterizzerà per una fortissima immissione di liquidità per sostenere prima di tutto la domanda: un miliardo di euro in grado di dare a ogni famiglia un bonus di 500 euro da spendere (con una card) negli alberghi, negli stabilimenti balneari, nelle altre strutture ricettive e da usare nell’arco di un anno. Per Rimini è un provvedimento fondamentale per alimentare l’intera filiera turistica". Basandosi sul numero di presenze, per la provincia di Rimini l’uso del bonus potrebbe generare una spesa tra i 30 ai 40 milioni di euro. Franceschini si è impegnato su questo fronte, e anche sulle altre richieste. Perché non basterà solo far tornare gli italiani a viaggiare appena l’emergenza finirà.

«Servono altre misure – continua Gnassi – come il sostegno ai lavoratori stagionali e cassa integrazione in deroga estesa anche al comparto turistico; la proroga al 2021 dei pagamenti dei canoni (per i bagnini e le altre attività di spiaggia); la sospensione per un anno di imposte e mutui per le imprese". Temi già sollevati anche dall’assessore Corsini, che ha proposto tra l’altro un patto con Hera ed Enel per congelare le bollette. "Il bonus vacanze è una misura fondamentale, ma non l’unica a cui stiamo lavorando. La questione degli stagionali rischia di diventare drammatica: molti, se va bene, quest’anno lavoreranno un mese, un mese e mezzo. Sempre se riusciranno a lavorare. Abbiamo chiesto per loro l’allungamento della Naspi". C’è poi il tema delle attività turistiche gestite in affitto: "Dagli hotel ai ristoranti ai negozi. Buona parte degli albergatori, a Rimini come nel resto della Romagna, paga l’affitto per le strutture che gestiscono. Non so se basterà il credito d’imposta: se non si trova una soluzione tanti hotel rischiano di non aprire".