Coronavirus Rimini, si trasforma in una badante per superare il posto di blocco

Una trentina le sanzioni penali inflitte nei confronti degli irriducibili. Sorpresi anche per tre giovani riccionesi che fumavano spinelli su una panchina

Le file di auto sulla Statale 16 ai blocchi delle forze dell’ordine, altre 30 denunce

Le file di auto sulla Statale 16 ai blocchi delle forze dell’ordine, altre 30 denunce

Rimini, 25 marzo 2020 - Finte badanti, giovani incoscienti che fumano hashish sulla panchina, gente in cerca di un wi-fi pubblico "perchè quello di casa non è performante". Sono soltanto alcune della trentina di denunce, messe insieme dalle forze dell’ordine, sempre a caccia di irriducibili che a stare in casa proprio non ce la possono fare. E credono che a loro tanto non toccherà mai. Ieri mattina intanto si è riproposta la solida coda sulla Statale 16, piena zeppa di blocchi. Ancora una volta in molti sono stati rimandati indietro.  

La più fantasiosa e spudorata è stata sicuramente la moldava, di 49 anni, residente a Verucchio, fermata dai carabinieri del Radiomobile di Novafeltria, all’altezza di Secchiano. La signora in questione ha sostenuto che si stava recando a Novafeltria per assistere un’anziana, ma quando i militari le hanno chiesto indirizzo e numero di telefono della donna, non è stata in grado di spiccicare parola.

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Ha fatto tombola quando le divise hanno scoperto che il suo permesso di soggiorno è scaduto nel giugno scorso. La moldava è stata quindi denunciata per la legge sull’immigrazione e anche per violazione al decreto. "Sono stufo di stare in casa", ha abbaiato invece ai carabinieri un 59enne di Talamello, trovato a Dogana di Verucchio. L’hanno ovviamente rispedito a casa con una denuncia. Tre, invece, tra cui un’anziana coppia, quelli trovati un bel po’ lontani dalla loro residenza per cercare un wi-fi pubblico. La scusa non ha attaccato e sono scattate le denunce.

Fare la spesa è ormai diventata una fissazione per tutti. Unica valvola di sfogo, c’è chi tenta qualche chilometro in più per raggiungere un supermercato più fornito. Così come una coppia di Pennabilli fermata a Novafeltria per acquistare generi alimentari perchè "qui c’è più scelta". Non si può fare, hanno spiegato loro i carabinieri per l’ennesima volta, mandandoli via con una denuncia".

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I ragazzi, fin troppi, sembrano vivere invece in un mondo parallelo, lontano anni luce da morte e pestilenze. E allora i tre amici riccionesi, due maggiorenni e minorenni, si erano comodamente seduti sulla panchina e si stavano passando una ‘canna’, quando sono arrivati gli agenti della Polizia municipale della Perla. Per i due maggiorenni è scattata la segnalazione alla prefettura come assuntori, e per tutti il mancato rispetto delle disposizioni restrittive. In tempi di coronavirus, poi, c’è anche chi si sente autorizzato a passare con il rosso. Un 50enne riccionese che si è giustificato dicendo che stava andando a dare da mangiare al cane legato in un campo.

Nelle rete della Municipale, anche due 80enni, pizzicati mentre a bordo di un’Ape percorrevano una stradina lungo il Marano, tra Coriano e Riccione. L’esigenza era quella di "andare nel campo a legare i cavoli".