Coronavirus Rimini. "Focolaio partito dalla fiera del gelato". Bufera sulla Lucarelli

La giornalista aveva sottolineato la vicinanza tra gli stand di Wuhan e Codogno durante il Sigep. Ieg pronta alla denuncia

Selvaggia Lucarelli

Selvaggia Lucarelli

Rimini, 27 marzo 2020 - La notizia è diventata subito… virale. Come tante altre bufale che circolano sul coronavirus. E anche quella lanciata dalla giornalista Selvaggia Lucarelli, dopo poche ore, è stata bollata come una vera fake news. Sostiene la Lucarelli, in un articolo uscito sul web mercoledì, che c’è "una strana coincidenza che lega la città cinese di Wuhan (dove è scoppiata l’epidemia) a Codogno", il comune che ha registrato il primo focolaio di Covid-19 in Italia. Un legame che passa da Rimini. Un’azienda di Wuhan era presente al Sigep, la fiera del gelato che si è svolta dal 18 al 22 gennaio, e "si trovava in un padiglione a poca distanza dalla Pomati group, azienda di Codogno che produce macchine per fare il cioccolato".

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Scrive ancora la Lucarelli che "è vero che potrebbe essere una coincidenza, ma in effetti nello stesso padiglione in cui c’era l’azienda di Wuhan ne erano presenti altre di Crema e Codogno, con bizzarre vicinanze anche con aziende di San Marino e Treviso, due zone molto colpite dal coronavirus. C’è anche da aggiungere che Rimini stessa ha registrato vari contagi già da febbraio…".

Per la Lucarelli si tratta di "una pista epidemiologica interessante". Peccato che la sua ‘pista’ abbia avuto un effetto devastante su Rimini. Per fortuna, nel corso della giornata di ieri, in tanti hanno smontato il ‘teorema’ della Lucarelli. Tra i primi il sindaco dello stesso comune di Codogno, Francesco Passerini: "Siamo al delirio. Si tratta di una fiera grandissima, con tanti padiglioni. Solo in quel padiglione c’erano oltre 60 attività presenti. Queste sono teorie fantasiose e anche poco rispettose: vengono tirate in ballo senza motivi realtà che, da oltre un mese, stanno lavorando per mantenere posti di lavoro per i dipendenti e contratti".

Ma ancora più forti sono le parole dell’infettivologo Massimo Galli, dell’ospedale Sacco di Milano: "A Codogno difficilmente è arrivato il virus prima della fine di gennaio, ed è arrivato dalla Germania". Ma la risposta più dura (e indignata) alle parole della Lucarelli arriva proprio da Ieg.  

In una nota la Fiera di Rimini spiega che "corrisponde al vero la vicinanza fisica di aziende di Wuhan con quelle del Nord Italia. La stessa vicinanza che si è registrata in decine di altre fiere, e poi in aeroporti, treni e innumerevoli posti di aggregazione". Mettendo in fila le date, Ieg ricorda che "il Sigep è terminato il 22 gennaio. Il paziente zero si è registrato a Codogno quattro settimane dopo. Pare un po’ lungo come periodo di incubazione". Ieg poi non esclude le vie legali contro la giornalista. "Invitando tutti a un atteggiamento responsabile su temi di tale gravità, vigileremo con attenzione perché eventuali ulteriori notizie o supposizioni non ledano gli interessi della nostra società, che sta lavorando per tutelare i suoi 500 dipendenti in questo momento di difficoltà. Notizie prive di fondamento saranno perseguite legalmente".