Coronavirus, assessore di Cattolica positiva. "Lotto contro un nemico sconosciuto"

Contagiata anche Patrizia Pesci, confinata a letto in una stanza del suo appartamento

Patrizia Pesci, assessore alle politiche sociali del Comune di Cattolica (Foto Petrangeli)

Patrizia Pesci, assessore alle politiche sociali del Comune di Cattolica (Foto Petrangeli)

Cattolica (Rimini), 26 marzo 2020 - «Sono a casa con la febbre da 11 giorni, sono qui a tener duro". Patrizia Pesci, assessore alle politiche sociali del Comune di Cattolica, e caposala, parla dal letto della sua stanza, dove si trova confinata da quando ha scoperto di essere stata contagiata. Al di là di quella porta ci sono il marito e la figlia, ma lei può soltanto sentirli. La sua voce è bassa, ma ha una decisione che dà l’idea della lotta che sta combattendo. Con ottimismo.

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Come si sente? "Va meglio, rispondo bene alla Tachipirina e la saturazione è buona. Mi sento molto fortunata rispetto a tanti altri, ma spero che questo incubo finisca presto".

L’isolamento... "Sono qui in una stanza, ferma in questo letto. Leggo poco perchè faccio fatica con gli occhi, e così anche per la televisione. Sento la musica, ma il conforto più grande mi arriva dal mio cagnolino, l’unico essere vivente che posso abbracciare. Mai come in questo momento, questo animale è importante per me. Addirittura ci parliano. Mio marito e mia figlia, li sento al di là dalla porta, mi dispiace tanto per loro".

Lei è un’operatrice sanitaria, ne ha viste sicuramente tante. "Sono una donna forte, ma questa volta ho un senso di impotenza che non avevo mai provato prima. La sensazione di paura è dettata soprattutto dal fatto che questop virus è un nemico sconosciuto, che non sai a cosa ti porta. Senti che non è come un altro. E’ un esperienza che non mi lascerà soltanto ferite interne, ma anche e soprattutto psicologiche. E soprattutto spero di non avere infettato nessuno. Questo è uno dei miei pensieri più angoscianti".

Cosa si sente di dire alle persone che sono nella sua stessa condizione? "Che devono avere pazienza, aspettare di stare meglio. Di non trascurarsi, bere molta acqua, tenere pulita la casa, e aspettare che la situazione migliori. Ma voglio dire anche se si ha bisogno, basta chiamare i numeri indicati e vengono subito. Da me sono arrivati immediatamente. Era un medico trasvestito da palombaro, ma siamo comunque riusciti a riconoscerci. Questi medici ti rassicurano e ti aiutano nel percorso della guarigione. Parlarne fa davvero molto bene".