Coronavirus Rimini, altri 3 morti e 69 nuovi contagi. "Zona sud come Medicina"

I casi diagnosticati nella provincia salgono a 578, allestiti 145 nuovi posti letto. Gnassi: "Valutiamo nuove restrizioni"

Coronavirus, a Rimini aumentano contagi e decessi (Foto Crocchioni)

Coronavirus, a Rimini aumentano contagi e decessi (Foto Crocchioni)

Rimini, 17 marzo 2020 - Per la provincia di Rimini sono in arrivo ulteriori misure per il contrasto alla diffusione del coronavirus. I numeri, specie della zona sud, spaventano, così il sindaco Andrea Gnassi spiega che, nel coordinamento con il prefetto Alessandra Camporota, con il presidente della Provincia di Rimini Riziero Santi e tutti i Comuni, "stiamo definendo una serie di proposte e di nuove misure da presentare nella giornata di domani alla Regione". L'obiettivo è "potenziare ulterioremente controlli, contenimento e distanziamento sociale, e spostamenti delle persone".

Finora, argomenta il primo cittadino, "non abbiamo fatto nulla", per cui "i prossimi giorni, le prossime settimane saranno ancora più dure e dobbiamo prepararci a resistere con ancora maggiore forza e durezza". La situazione in provincia, conferma Gnassi, è "molto seria". Nei Comuni della zona sud il rapporto tra numero di contagi e popolazione è "quattro volte superiore" a quello che si registra nel Comune di Rimini e nel Distretto Nord. Senza dimenticare la "situazione estremamente critica" che caratterizza sia la Repubblica di San Marino sia la provincia di Pesaro e Urbino. "Tale contesto, per certi versi è quello verificato nella zona metropolitana di Bologna con il Comune di Medicina". Ma "non è questione di provare a salvaguardare un pezzo di territorio ma tutti". Il tema, sottolinea Gnassi, è "tutelare gli ospedali e i loro reparti, a partire da quello di Rimini che svolge punto primario di cura per l'intera provincia ed è già sollecitato al limite delle forze".

"Siamo una comunità, un’unità inscindibile di intenti e obiettivi. Ne abbiamo passate tante, ce la faremo anche questa volta". È con queste parole piene di fiducia che Sergio Venturi, commissario ad acta sull’emergenza coronavirus in Emilia Romagna, ha concluso la consueta diretta Facebook per comunicare il bilancio aggiornato di contagiati, deceduti e guariti. Una diretta diventata, con il passare dei giorni, un appuntamento fisso per migliaia di residenti in regione. Prima di tutto, i numeri: su 4mila casi di positività registrati complessivamente in Emilia Romagna (478 in più rispetto a ieri), 578 sono stati diagnosticati nella provincia di Rimini (69 in più rispetto a ieri).

Leggi anche La situazione in Emilia Romagna

«Tuttavia», ha sottolineato ancora Venturi, «i casi si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata effettuata la diagnosi». I decessi complessivi in regione sono 396 (50 in più rispetto a ieri): di questi, 3 riguardano persone residenti a Rimini e provincia. Nelle scorse 72 ore - aveva reso noto Venturi nella diretta del 16 marzo - erano stati 17, per lo più anziani di età compresa tra 70 e 94 anni e con patologie pregresse.

Le schede Le regole in casa per scarpe e vestiti – Il punto sul picco – Nuove zone rosse – Il farmaco - PDF / Nuovo modulo per l'autocertificazione

Ci sono, tuttavia, anche dei segnali che fanno ben sperare: salgono a 134, infatti, le guarigioni in tutta la regione (ieri erano 88). Cresce anche il numero dei posti-letto: tra ieri e oggi sono stati allestiti ulteriori 218 posti letto per i pazienti colpiti da coronavirus. Si passa così da 2.262 a 2.480, tra ordinari (2.111) e di terapia intensiva (369). Uno sforzo notevole, quello messo in campo dalla rete ospedaliera dell’intero territorio per attuare il piano di rafforzamento regionale. In particolare, in Romagna si sono aggiunti 309 posti letto, di cui 145 Rimini (23 per terapia intensiva).

Le buone notizie non devono, però, far abbassare la guardia: per questo Venturi invita nuovamente il pubblico a restare a casa il più possibile, per limitare il contagio e contribuire ad abbassare numeri ancora troppo elevati. Prima di congedarsi, nel rispondere alla pioggia di domande poste dagli utenti, Venturi chiarisce ancora una volta che è possibile portare fuori il proprio animale domestico (purché sia nelle immediate vicinanze dell’abitazione) e che non esiste alcun divieto di uscire in bici o per una corsetta mattutina, purché lo si faccia salvaguardando il necessario distanziamento sociale di almeno un metro e mezzo.