Allarme Coronavirus, a Rimini ristoratori "costretti a licenziare"

Affari a picco e tavoli vuoti "Se va avanti così dovremo chiudere temporaneamente"

Migration

Rimini, 23 febbraio 2020 - «In queste settimane il nostro fatturato è crollato del 50%. Se continua così, probabile che dovremo lasciare a casa alcuni dipendenti e chiudere i battenti, forse in via temporanea". Parla XuXuyan Hu, per tutti ’Francesco’, titolare de La Grande Cina, in via Destra del Porto. La paura del coronavirus contagia sempre più riminesi.

Nonostante gli appelli a non disertare le attività cinesi venuti da politici, Confcommercio e persino dal vescovo. "Abbiamo aperto il ristorante 25 anni fa – continua Francesco –, una parte dei nostri tanti clienti abituali continua a venire, per il resto non è certo un buon momento. Questa settimana l’andazzo è stato molto tranquillo. La gente sta lontano, ci sono decine di tavoli vuoti". "Per questa sera abbiamo solo due tavoli prenotati – fanno eco dal ristorante Sole Cinese di via Pani –, le persone diffidano, i nostri affari vanno a picco. E adesso che ci sono questi casi anche in Italia, ho paura che andrà ancora peggio. Anche se utilizziamo prodotti solo italiani per la preparazione dei piatti tipici della cucina cinese".  

"Sicuramente la paura, anche se immotivata, da parte delle persone c’è – fanno eco dal ristorante Chinatown di via San Michelino in Foro –. Noi restiamo aperti, ma si lavoricchia. Per fortuna siamo una gestione familiare, non abbiamo il problema di dover lasciare a casa i dipendenti. Ma i contagi nel nord Italia preoccupano. Anche perché mentre i cinesi, molto allarmati, hanno fatto prevenzione, agli italiani succede ora. E poi Rimini è una città turistica, non sappiamo chi viene e da dove. Speriamo di non doverci fermare anche noi".