Coronavirus Rimini, sfonda il varco con l’auto. "Sono positivo"

L’uomo è stato inseguito e bloccato dai carabinieri di Riccione dopo una violenta colluttazione: ora è ricoverato in ospedale

La scena della violentissima colluttazione avvenuta alla rotonda del Villaggio Argentina

La scena della violentissima colluttazione avvenuta alla rotonda del Villaggio Argentina

Rimini, 3 aprile 2020 - Dopo avere sfondato il varco di Cattolica sulla Statale, ha dato vita a una fuga pazzesca che si è conclusa a Misano, dopo una violentissima colluttazione con i carabinieri, tre dei quali sono rimasti feriti, e ai quali continuava a gridare "sono positivo".

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L’uomo, un brasiliano, di 32 anni, domiciliato a Santarcangelo è stato arrestato per violenza, resistenza a pubblico ufficiale, ma il magistrato non ha applicato la misura cautelare per motivi igienico-sanitari. Ora si trova ricoverato all’ospedale Ceccarini di Riccione. Quando è arrivato aveva 38 e mezzo di febbre, e i medici stanno aspettando l’esito del tampone. Insieme a lui c’era anche la madre, la quale sostiene che il figlio ha problemi psichici. Ma a questo punto dovranno valutare anche le condizioni della donna.

Sono le undici di ieri mattina, quando i carabinieri del varco n.1 sulla Statale, all’altezza di Cattolica, vedono arrivare a tutta velocità la Smart bianca con due persone a bordo. I militari alzano la paletta, ma il conducente dell’auto spinge ancora di più sull’accelleratore e ‘sfonda’. L’allarme è immediato, e sulle sue tracce si mettono gli uomini del Radiomobile di Riccione che riescono a intercettarlo sulla via Tavoleto.

Nonostante le sirene però la Smart continua a viaggiare a velocità folle, fino a quando i carabinieri riescono in qualche modo a riportarla verso Misano e all’altezza di Villaggio Argentina la speronano. La macchina si blocca contro il cordolo della rotonda, ma quando i carabinieri intimano al conducente di scendere, questo si barrica detro. Con lui c’è una donna, sua madre scopriranno poi, spaventatissima. Lo sconosciuto resta in macchina per un po’, poi improvvisamente spalanca la portiera e mentre i militari lo circondano lui comincia a gridare "sono positivo".

Quindi si scaglia contro i carabinieri, è una furia impazzita e non riescono quasi a tenerlo. Nemmeno lo spray urticante sembra avere effetto su di lui, ma dopo una violentissima colluttazione, le divise riescono a spingerlo all’interno dell’auto, mentre viene allertato anche il 118 e la gente assiste dalle finestre a quella scena che ha dell’incredibile. L’uomo però non si è ancora calmato, e con i piedi sfonda il lunotto posteriore dell’auto di servizio. Alla fine sono tre i carabinieri feriti, costretti a ricorrere alle cure del pronto soccorso.

Pochi minuti dopo arrivano anche i sanitari del 118 che viste le condizioni dell’uomo, non possono fare altro che sedarlo e trasportarlo all’ospedale Ceccarini di Riccione. Ha 38 e mezzo di febbre, anche se la seconda volta che gli provano la temperatura verificano che è già scesa. La madre è con lui, una donna spaventata a morte da un figlio, dice, che ha problemi psichici. Una circostanza, questa, che i sanitari stanno accertando, in attesa anche del risultato del tampone per il Coronavirus a cui è stato sottoposto.

Lo sconosciuto viene poi identificato come un 32enne brasiliano che vive a Santarcangelo, ma in quel momento stava arrivando da Gabicce, dove presumono fosse andato a prendere la madre. Quando i carabinieri approfondiscono la sua posizione, scoprono anche che non solo non aveva la patente, ma che aveva già violato il divieto ministeriale già una volta, ed era stato denunciato. Il magistrato di turno, Luca Bertuzzi, ha deciso però di non applicare la misura cautelare che scatterebbe in questi casi, proprio per motivi sanitari.