Coronavirus Rimini, numero chiuso e steward. Che spiaggia sarà

Ombrelloni distanziati e pranzi sotto l’ombrellone: le località di mare si attrezzano per la stagione. Bonaccini annuncia un protocollo

Metri di sicurezza: ombrelloni distanzati nelle spiagge del Salento

Metri di sicurezza: ombrelloni distanzati nelle spiagge del Salento

Rimini, 21 aprile 2020 - Ombrelloni a metri di distanz a l’uno dall’altro. E ancora: pasti serviti sotto l’ombrellone, steward impegnati a far rispettare il distanziamento, mentre nelle spiagge c’è chi, come il sindaco di Riccione, valuta l’accesso a numero chiuso o su prenotazione per evitare assembramenti.

Leggi anche Il bilancio in Italia Di sicuro non si vedranno né in Riviera né in altre spiagge quelle ‘gabbie’ di plexiglass proposte da un’azienda del Modenese. Ad assicurarlo è il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. "Noi pensiamo a una spiaggia senza plexiglass, perchè quella non può essere la risposta. Al contrario servono ombrelloni distanziati, molto più di oggi, e uno steward in ogni stabilimento balneare per dare una mano a contenere le distanze e aiutare con i dispositivi di protezione". Per quanto riguarda la ristorazione in spiaggia, "il servizio può essere fatto direttamente ai clienti sotto l’ombrellone".

La stessa organizzazione andrà seguita negli hotel, con i pasti serviti "in camera o terrazza dove si può mangiare, in modo tale da non mettere le persone tutte insieme". ll governatore ha assicurato che "è già pronto un protocollo con tutte le associazioni del turismo e alberghiere" sulle misure che andranno adottate per questa stagione.

Leggi anche La spiaggia di Rimini fa il giro del mondo e finisce anche sulla Bbc Il problema è che sul turismo, in particolare quello balneare, finora governatori, sindaci e assessori stanno andando in ordine sparso. Come Renata Tosi anche il primo cittadino di Jesolo propone l’accesso agli stabilimenti solo su prenotazione, con numero chiuso, mentre a Bibione si ragiona su spiagge con maxi distanze tra un ombrellone e l’altro. La presenza dello steward sull’arenile è caldeggiata anche dal sindaco di Gaeta, mentre in Salento, a Porto Cesareo, hanno già fatto le prove tecniche di come sarà la spiaggia dell’estate 2020: gli ombrelloni distanziati di almeno tre metri l’uno dall’altro, e i picchetti per delimitare lo spazio utilizzato dai bagnanti di ogni ombrellone, mentre tra un lettino e l’altro dovrà essere garantito almeno un metro. «Ne stiamo leggendo di tutti i colori – allarga le braccia Mauro Vanni, presidente della cooperativa bagnini di Rimini sud, tra i primi a bocciare l’idea di gazebo in plexiglass – La verità è che purtroppo manca ancora la data certa della riapertura e mancano, soprattutto, le regole d’ingaggio. Bonaccini dice che c’è già un protocollo da seguire: attendiamo con ansia di vederlo, ma prima di adottarlo spero che la Riviera venga consultata". Sugli ombrelloni distanziati "nulla da dire, anche perché avremo molti meno bagnanti... D’accordo anche sui pasti serviti direttamente sotto l’ombrellone: a Rimini in realtà alcuni di noi lo facevano già. E sull’impiego degli steward per far rispettare distanziamento sociale e le altre misure, ecco: va benissimo, ma chi li paga? Noi quest’anno dovremo ridurre il personale all’osso per contenere i danni". Magari, butta lì Vanni, "la Regione potrebbe usare come steward chi percepisce il reddito di cittadinanza".