Coronavirus Rimini, test del sangue. "Il 15% scopre di essere contagiato"

Centinaia di riminesi hanno prenotato il test ematico: così vengono scoperti i pazienti asintomatici

Coronavirus, test sierologici (Dire)

Coronavirus, test sierologici (Dire)

Rimini, 14 aprile 2020 - Lo stanno facendo, già da un decina di giorni, medici e infermieri degli ospedali del Riminese. E’ il test ematico che, attraverso un semplice prelievo di sangue, permette di scoprire se c’è stato contatto con il virus e rileva, nel caso, la presenza degli anticorpi. Un esame che si sta rivelando molto utile per scovare gli asintomatici, e che presto sarà disponibile non solo per il personale socio-sanitario.

Tutti i riminesi potranno farlo in alcuni poliambulatori privati, che hanno già acquistato lo stesso test a cui si è affidata l’Ausl Romagna. Ma a Santarcangelo, all’ambulatorio Rimedical, il test del sangue è disponibile già da qualche giorno. La struttura ne ha acquistati 500, e le prenotazioni per sottoporsi all’esame sono state centinaia.  

I primi risultati, come ammettono Sonia Ciampa, la direttrice sanitaria dell’ambulatorio, e Assunta Aversa, responsabile del punto prelievi, sono "sorprendenti. Confermano quanto il virus stia circolando e soprattutto il fatto che molti siano malati senza saperlo".  

I numeri parlano da soli. "Sulle circa 150 persone che hanno effettuato il test finora, 20 sono risultate positive". Il test permetanti te di rilevare sia la presenza di corpi, nel caso il virus sia già stato debellato, sia se l’infezione è ancora in corso. "Nella maggior parte dei test che hanno dato esito positivo – spiega la Aversa – l’infezione è ancora in corso. Per questi casi abbiamo prontamente fatto la segnalazione all’Ausl, mentre i pazienti hanno subito contattato il loro medico di base".  

Chi ha fatto il test del sangue aveva il sospetto di essere contagiato? "Per molti è stata una sorpresa, anche perché non avevano mostrato fin qui particolari sintomi. Qualcuno ha accusato febbre lieve, in altri il virus si era manifestato con una ridotta percezione di gusto e olfatto, ma non avevano collegato questa alterazione alla malattia". Chi è risultato positivo e con l’infezione ancora in corso ora dovrà fare necessariamente il tampone? "Sono i medici a decidere le misure di isolamento domiciliare e a valutare se richiedere subito o meno la prova del tampone all’Ausl. Uno dei pazienti che è venuto da noi avrebbe dovuto fare il tampone a giorni, perché il suo vicino di casa si è ammalato. Ha voluto sottoporsi al test del sangue comunque, perché voleva sapere se era rimasto contagiato o meno". Tanti continuano ancora a chiamare per fare il test? "Le richieste sono numerose, anche perché siamo stati tra i primi nel Riminese a offrire questa possibilità. Abbiamo avuto pazienti non solo di Santarcangelo, ma anche di Rimini, Cesenatico e altri comuni vicini. I test ematici saranno sempre più diffusi, visto che dovremo convivere con il virus ancora per un po’ di mesi".