Coronavirus Rimini, turismo riviera penalizzata. Stranieri a rischio

Frontiere aperte dal 3 giugno, i tedeschi possono muoversi solo dal 15. Gnassi: "Le misure adottate con rigore ci rendono più sicuri di altri"

La Riviera non può essere tagliata fuori dal turismo straniero

La Riviera non può essere tagliata fuori dal turismo straniero

Rimini, 18 maggio 2020 - «Stanno arrivando tante richieste da Germania e Svizzera. La riapertura delle frontiere da giugno senza rischio di quarantene può essere un’opportunità", sottolinea Patrizia Rinaldis, presidente Federalberghi Rimini. L’annuncio del premier Conte sulla data del 3 giugno, giorno in cui apriranno le frontiere italiane ha acceso una luce di speranza tra gli operatori del settore turistico della riviera. Con la pandemia mondiale, i viaggi degli europei nei prossimi mesi potrebbero restringersi al bacino del vecchio continente.

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Dunque il post virus da un punto di vista turistico, o fase 2 che dir si voglia, potrebbe essere una’occasione. "Non basterà a risollevare le sorti della stagione, ma può essere una opportunità". Tuttavia non bastano gli annunci, ribatte il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. E non basta nemmeno la capacità tutta romagnola di tessere relazioni con i turisti, tour operator inclusi. La partita va giocata su un tavolo più ampio che riguarda da vicino gli equilibri politici in Europa, tant’è che la Germania si è già mossa pesantemente per garantire ai compaesani di Angela Merkel di non perdere la vacanza a Maiorca considerata dai tedeschi una sorta di land acquisito. Tutto questo dal 15 giugno, data in cui la Germania intende riaprire le frontiere. Fino a metà giugno, dunque, i tedeschi non potranno venire in Italia per turismo. E viceversa, gli italiani che vorranno viaggiare in Germania dovranno sapere che le restrizioni per chi arriva dall’estero sono estese al 14 giugno: non si potrà entrare in Germania se non per motivi urgenti.

Perciò se da una parte "si sta risvegliando negli ultimi giorni l’interesse delle stesse compagnie aeree e dei bus operator del bacino tedesco per viaggi in Italia" premette Patrizia Rinaldis, dall’altro "non possiamo far finta di non vedere che in Europa sta prendendo forza un orientamento che mira a tagliare fuori Italia e Spagna dai grandi corridoi turistici anglosassoni e tedeschi a favore di Croazia e Grecia – contesta Andrea Gnassi – Paradossalmente, in questa ipotesi, noi pagheremmo il nostro rigore per combattere il Covid con un lockdown rigoroso che ci mette in condizione persino migliore di altri sulla sicurezza sanitaria". Dunque bene ma non benissimo e questa volta il sindaco di Rimini chiede un intervento deciso da parte del governo per far sì che la riapertura delle frontiere diventi un’opportunità e non un’occasione persa.

«Si tratti il turismo come industria e non come folclore. Cambiamo unità di misura. Dal metro tra gli ombrelloni passiamo ai miliardi per un’industria che oggi e domani è e sarà strategica. Nel breve, ora che i protocolli da impossibili passeranno a sensati grazie a Regione e Comuni, liquidità alle imprese subito con un patto d onore sull’innovazione. Infine stop giochi politici e strumentalizzazioni, serve un patto di unità nazionale almeno sul turismo e non su altro se non è possibile. Nei prossimi mesi ci giochiamo il futuro di una generazione e i mercati del turismo per i prossimi anni , centinaia di migliaia di posti di lavoro. L’Italia ce la può fare. Se facciamo sistema Paese sul turismo possiamo tenere testa a qualsiasi concorrenza. Noi siamo pronti con la nostra organizzazione, il pensiero la voglia di fare e gli interventi che stanno disegnando un futuro nuovo". Il telefono delle prenotazioni ha ripreso a squillare anche con gli stranieri. La sensazione è che non ci si giochi solo la stagione 2020, ma anche le prossime.